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FESTIVAL DI CANNES IL GRANDE GATSBY | Tanti effetti speciali per il film fuori concorso con Di Caprio

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NOTIZIE CINEMA | Citando una frase detta da uno dei protagonisti, Tom Buchanan, riferendosi alle feste di Gatsby, il film può essere definito così: «É tutto un circo». Presentato Fuori Concorso al 66° Festival del Cinema di Cannes, la pellicola del regista australiano Baz Luhrmann, risulta essere nel complesso un baraccone visivo, con un protagonista che grazie alla sua bellezza e simpatia, sembra rappresentare l'unica nota positiva del film. Quarta trasposizione dell'omonimo romanzo di F. Scott Fitzgerald, racconta di una New York anni '20, in cui la divisione banchi-neri e periferia-città  è ben marcata.Nick Carraway (Tobey Maguire) narra le vicende del suo misterioso e particolare vicino, Jay Gatsby (Leonardo Di Caprio), proprietario di un'immensa magione a Long Island e famoso in tutta la città  per indire numerose feste alle quali tutti sono invitati.
Daisy (Carey Mulligan) è la cugina di Nick, sposata con Tom Buchanan (Joel Edgerton), i due abitano in un altrettanto grande villa nella parte opposta a quella del miliardario, ma non hanno mai partecipato a nessuna festa.
Un giorno Carraway riceve un invito a presenziare ad uno degli eventi mondani ed è lì che conoscerà  Gatsby. Fra di loro inizierà  un rapporto d'amicizia e ben presto Nick scoprirà  l'intimo passato del suo nuovo amico.
Il film pare ostentare, in modo a volte troppo stucchevole, l'opulenza del “magico” mondo del riccone, facendosi beffa del proibizionismo, dell'illegalità  e avvicinandosi di molto all'attuale sballo.
L'atmosfera che si respira strizza l'occhio al “Moulin Rouge” dell'omonimo regista australiano, in alcune scene d'amore (sguardi e mani che si incontrano) al sempre suo “Romeo + Giulietta” e in alcuni tratti si avvicina anche allo “Scarface” degli anni '30.
Il caravanserraglio che caratterizza la prima mezz'ora della pellicola è quello che senza ombra di dubbio rimane più impresso nella mente dello spettatore. Com'è abitudine di Luhrmann, l'impianto scenografico, costumistico e fotografico, sono le componenti su cui ripone più importanza ed attenzione.
Visivamente quindi, il film affascina, si viene sospinti dal turbine del divertimento, dai colori e dalla musica jazz, il tutto rivisitato in chiave moderna, ma forse ciò che mancano sono le emozioni.
Non si viene coinvolti nella storia d'amore fra Daisy e Gatsby, questo probabilmente a causa dei due attori protagonisti. Leonardo di Caprio, seppur si riveli il migliore nella sua interpretazione, rispetto al resto del cast, pecca di forte mancanza di convinzione nel dimostrare all'occhio dello spettatore, l'amore per Daisy.
Carey Mulligun dal canto suo, in alcune scene appare allucinata, in altre completamente all'opposto troppo mono espressiva e poco convincente, Tobey Maguire sembra fare solamente da tappezzeria, mentre la collega Elizabeth Debicki, che interpreta l'amica di Daisy, Jordan Baker, si rivela una brava esordiente.

Alice Bianco
[redazione@lavocedivenezia.it]
Riproduzione Riservata
[20/05/2013]

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