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Fermato per controlli: ‘Ma come vi permettete, sono una persona per bene’, passa una volante: riconosciuto come rapinatore

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Giornata travagliata quella di ieri per la Polizia di Stato di Mestre. La sala operativa della Questura ha ricevuto una richiesta da Via Carducci in quanto una giovane donna era stata scippata del suo telefono cellulare.

Arrivata la volante, la giovane ha raccontato che, poco prima, si era avvicinato un uomo che aveva afferrato con un movimento repentino il telefonino che teneva in mano e, colpendola con una spallata all’altezza del torace, è corso in direzione via Piave. Le volanti, giunte immediatamente sul posto, hanno iniziato le ricerche grazie alla descrizione fornita dalla vittima.

Poco dopo l’uomo veniva individuato dalla vittima di fronte alla vicina biblioteca mentre parlava con un altro, ma alla vista della pattuglia i due si sono divisi. Il secondo è entrato in biblioteca mentre il rapinatore si è dileguato nelle vicine strade.

I poliziotti hanno fermato il soggetto entrato in biblioteca, che vantava numerosi precedenti di Polizia, ma non essendoci elementi per trattenerlo, è stato rilasciato.

Intanto un’altra volante, transitando nel vicino P.le Leonardo Da Vinci, notava un uomo corrispondente alla descrizione del ladro. Il sospetto si trovava assieme ad un altro, cioè lo stesso identificato precedentemente dalla prima volante.

Al momento del controllo i due inveivano ad alta voce contro gli operanti asserendo di non avere documenti e di essere persone per bene, ma successivamente, mentre la prima volante accompagnava in ufficio la vittima per verbalizzare quanto accaduto, la giovane riconosceva l’uomo fermato dalla seconda volante come il ‘suo ladro’.

L.C.F., così, nato a Gela nel 1972, è stato tratto in arresto per il reato di rapina.

Redazione

[16/01/2014]

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