Erano lì sabato, all’imbarco dell’aeroporto di Tessera pronti per prendere un aereo della Scandinavian Airline diretto a Copenaghen, ma al check-in qualcosa va storto. Stessa storia si ripete anche domenica.
I documenti dei 14 eritrei, infatti, sono subito risultato falsi e gli agenti della Polaria non si sono fatti ingannare dai permessi di soggiorno, creati in maniera professionale.
Nel gruppo vi era una sola donna e 5 erano dei minorenni tra i 16 e i 17 anni, affidati subito ad una comunità per minori. Agli altri, tra i 20 e i 30 anni, è stato consegnato un biglietto con l’invito a lasciare l’Italia e a rientrare nel loro paese.
Due di loro però, la ragazza e l’unico giovane con i documenti in regola, sono stati trattenuti e condotti all’ospedale dell’Angelo a Mestre, nel reparto malattie infettive, in quanto affetti da scabbia.
L’operazione portata a buon fine dalla Polizia di frontiera, pone però l’accento sui rischi che gli agenti, ma anche gli operatori, sono costretti a vivere, trovandosi esposti al rischio di contagio per malattie anche gravi. I poliziotti, infatti, come spiegato dal segretario provinciale del Coisp, Francesco Lipari, non avrebbero nessun modo per proteggersi nel momento in cui intervengono.
Redazione
[01/04/2014]
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