JESOLO | Prevenzione, questa la parola d’ordine dell’Ulss10 del veneto orientale dopo la morte di un uomo vittima del virus della febbre del Nilo. La triste vicenda conclusasi tragicamente pochi giorni fa ha spinto l’Ulss 10 a programmare, in accordo con i 20 comuni del Veneto Orientale,una serie di incontri sul tema in cui si è concordato di estendere e di rafforzare la lotta alle zanzare che sono responsabili della trasmissione del virus per ridurre il rischio di malattia per la popolazione.
«Secondo le indicazioni regionali, l'attività di disinfestazione svolta dai Comuni prenderà avvio nel mese di aprile con interventi contro le larve di zanzara presenti nei luoghi pubblici – spiega la direzione dell’Ulss10 – tombini stradali, fossati e raccolte d'acqua piovana, dove le zanzare depongono le uova e si sviluppano. Sono inoltre programmate azioni comuni (Azienda sanitaria ed Amministrazioni locali) necessarie per informare la popolazione sul potenziale rischio alla salute derivante dalla puntura di zanzara e sulle misure comportamentali per proteggersi dalle punture».
«E’ stato stabilito inoltre – precisa il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS10, Luigi Nicolardi – che i cittadini devono essere invitati a partecipare attivamente alle attività di disinfestazione, eliminando i punti di moltiplicazione degli insetti rappresentati da raccolte d'acqua stagnante, trattando i tombini con prodotti larvicidi nelle proprietà private, dove solo i privati possono intervenire».
Per diffondere alla popolazione le informazioni sui rischi alla salute e sulle misure di prevenzione è stato predisposto del materiale che sarà distribuito a partire da aprile a cura del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS10 e dei Comuni. Il Dipartimento di Prevenzione ha inoltre provveduto a tracciare il profilo epidemiologico dell’infezione, dove si rileva che i casi di malattia nell’ambito territoriale dell’ULSS10 sono passati dai 4 del 2010 ai 35 del 2012. Il maggior numero di persone colpite da questo virus ha un’età superiore ai 60 anni con preesistenti condizioni morbose (diabetici, cardiopatici, pneumopatici, neoplastici).
Nel 2012 i maggiori casi di malattia si sono verificati in persone domiciliate nei comuni del litorale e tra i residenti in zone rurali dell’entroterra: 9 casi a Jesolo, 6 ad Eraclea, 2 a Caorle, 15 casi in zone rurali e 3 in zone urbane, si può pertanto affermare che i casi sono direttamente collegati alle aree in cui c’è maggior diffusione delle zanzare.
Lucio saro
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[28/03/2013]