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Famiglie veneziane (e venete) sempre più indebitate

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[19/11] Le famiglie veneziane fanno ricorso al credito per sostenere i consumi in misura doppia rispetto a cinque anni fa.  Questo uno dei dati più significativi presentato dall' Assessorato alle Politiche Sociali con uno studio che cercava, tra l'altro, riscontri su indebitamento e difficoltà  finanziarie delle famiglie.

 

Per la prima volta è stato delineato un identikit dei nuclei familiari a rischio suddividendoli in tre tipologie, a basso, medio e alto rischio, in funzione del reddito medio procapite netto mensile. La fascia A ad alto rischio di indebitamento è applicabile a chi ha un reddito inferiore a 650 euro, la fascia B, a medio rischio, a chi a un reddito inferiore a 900 euro, e la fascia C, a basso rischio, a chi ha un reddito superiore ai 900 euro mensili.

Il raddoppio del credito al consumo nel Veneto negli ultimi 5 anni (soprattutto per pagare beni e servizi primari), a fronte di una diminuzione dei
finanziamenti a lungo termine; un progressivo aumento dell'erosione dei risparmi accantonati di pari passo con una notevole diminuzione della capacità  di risparmio da parte delle famiglie, la cui situazione economica è peggiorata rispetto all'anno precedente nel 44% dei casi; la comparsa dei cosiddetti “professionisti dell'indebitamento” che, oltre a pagare un mutuo, sottoscrivono 2 o più finanziamenti sugli acquisti, trovandosi poi in difficoltà  a pagare le rate; una generalizzata sfiducia nella possibilità  di miglioramento della situazione nei prossimi mesi. Questi i segnali tangibili e concreti che emergono dalla ricerca.

L'assessore alle Politiche Sociali, Sandro Simionato: "Dai dati risulta evidente un progressivo e inarrestabile impoverimento di una fetta significativa di popolazione, in gran parte appartenente al ceto medio, che finora non aveva problemi economici e che anzi riusciva a risparmiare. Occorre pertanto ritarare i servizi su questi nuovi livelli di povertà  “silenziosa”, per esempio proponendo forme nuove di microcredito, ma anche proponendo percorsi di educazione alla spesa e al consumo responsabili".

Giorgia Pradolin

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