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‘fabbrica’ di marijuana in casa, arrestato 34enne di Favaro

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I Carabinieri della Compagnia di Mestre, attraverso il personale delle Stazioni di Marghera e Favaro Veneto, hanno tratto in arresto un cittadino italiano, D.L., 34enne, residente a Favaro Veneto, responsabile di coltivazione illegale di stupefacenti.

Durante l’esecuzione di alcuni servizi di controllo del territorio per la prevenzione della microcriminalità e lo spaccio di stupefacenti infatti, i militari dell’Arma avevano notato un insolito via vai di soggetti gravitanti nel giro della droga nei pressi di un’abitazione di Favaro Veneto che aveva subito destato sospetti.

I militari hanno pertanto avviato nei giorni scorsi un servizio di osservazione che ha permesso di monitorare alcuni spostamenti sospetti inducendo i Carabinieri ad effettuare una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di un insospettabile commesso 34nne di Favaro.

Durante l’operazione, i militari dell’Arma sono stati attratti dalla forte luce artificiale che proveniva da una delle stanze dell’appartamento ove hanno scoperto una vera e propria “serra” completa di impianto di ventilazione, riscaldamento e illuminazione in cui erano coltivate 56 piante di marijuana di altezza variabile dai 15 ai 35 centimetri. Come se non bastasse, all’interno del garage della casa i Carabinieri hanno rinvenuto una vasca con terriccio e fertilizzante, nonché un’altra trentina di vasi vuoti pronti per alloggiare altre piantine.

Un vero e proprio orto botanico illegale e lontano da occhi indiscreti, dotato di tutta l’attrezzatura necessaria per far crescere le piante di stupefacente in maniera rigogliosa: dai vari prodotti necessari a garantire la salute della pianta a un macchinario dedicato a mantenere il controllo dell’umidità e della temperatura.

I Carabinieri quindi hanno posto sotto sequestro tutto il materiale rinvenuto e dichiarato in stato di arresto per produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente l’uomo.

Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti per definire gli aspetti di contorno dell’attività illecita, chiarire la portata del presunto giro di spaccio, attesa la notevole quantità di piante rinvenute che vanno ben oltre un uso strettamente personale.
Dopo l’arresto, D.L. è stato liberato in attesa di processo.

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