Chi ha vinto in questa tornata elettorale? Prima di tutti la voglia di tornare alle urne. L’affluenza ha retto e sarà uno degli elementi di analisi delle elezioni politiche 2018. Il dato sulla partecipazione è stato pari a circa il 73% (quando mancano ancora alcuni comuni), pochi punti percentuali in meno rispetto al 76,4% registrato alle politiche del 2013, anche se è bene ricordare che in quell’occasione le urne furono aperte per due giorni. Ma da sottolineare è anche la estrema vicinanza dell’affluenza di oggi con quella archiviata nel 2014 in occasione delle europee, che aveva raggiunto il 58,7%.
A livello regionale la classifica dei territori che hanno avuto un’affluenza più alta vede ai primi posti il Veneto (che sfiora il 79%), l’Emilia Romagna, con il 78,5%, la Toscana (quasi il 78%). Tra le regioni con un’affluenza più ridotta figurano la Sicilia, fotografata a poco oltre il 63%, preceduta dalla Calabria (63,7%%), dalla Sardegna (65,2%) e dalla Campania (67,7%%).
Chi ha vinto?
Il Movimento 5 stelle è il primo partito in Italia, ha raccolto da solo oltre il 30% dei voti. In chiave di gruppo, però, il centrodestra unito risulta primo come coalizione.
Il Pd è crollato, la Lega ha superato Forza Italia.
Questa la fotografia che consegna i dati che arrivano dalle sezioni di tutta Italia, quando ormai lo spoglio ha superato il 60% al Senato e oltre il 40% alla Camera.
Reazioni al voto?
Salvini (che ha fatto sapere che parlerà in mattinata) avrebbe già detto a Berlusconi che intende presentarsi dal Capo dello Stato per ottenere l’incarico da premier.
Di Maio (che parlerà nel pomeriggio) raccoglie la soddisfazione per essere diventato il primo partito in Italia con una maggioranza schiacciante, ma difficilmente potrà governare se non si accorderà con qualche “compagno di viaggio”.
Bene ricordare che è stato calcolato come, con questo “Rosatellum”, serva almeno una maggioranza del 40-42% per andare al governo.
M.N.
