del suo secondo viaggio nella nostra Città , durante il quale riscoprì il fascino di una “Signora del passato” con la sua luce, la sua vita, il suo mare, affascinato dai canali e dai mercati, ritrovando gli Antichi Maestri in Palazzo ducale e nelle antiche chiese, e in quel piccolo quadro tutto ciò si palesa esternato da una amorevole distribuzione della luce e delle cromie che si sdoppiano sulla superficie equorea, aumentando di fatto l’emozione della veduta.
Spicchi di stati d’animo, incontri animistici, turbamenti esistenziali, l’Arte di Edouard MANET è tutto questo ed altro ancora, facendoci capire che anche oggi, in tempo di crisi fisica e morale, la sosta di fronte ad un’opera d’arte può dar rifugio alle nostre anime esacerbate dal flusso di
materialismo che diuturnamente ci investe tentando di abbatterci.
Qui mi devo fermare sperando di aver incuriosito abbastanza i lettori al punto da fare una visita alla Mostra, possibilmente assistiti dallo splendido Catalogo edito da SKIRA e MUVE, poichè il mio scritto altro non è che un antipasto che precede un pranzo d’arte ricchissimo, non potendo in poche righe dare il senso compiuto di questa Esposizione e di questo Grande della Storia dell’Arte che tanto amò la nostra Venezia e la sua storia.
Semplicemente un sentito ringraziamento a tutti gli organizzatori e realizzatori dell’avvenimento.
Venezia, Giugno 2013
Giorgio Pilla
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