Brutte notizie per i genitori e i bambini coinvolti nell’emergenza ‘’scuole sporche’’ e non solo: dei 3,7 miliardi di euro promessi dal premier Renzi per far fronte al problema, la cifra si è ora ridotta a più di un quarto, con solamente 244 milioni di euro, che saranno divisi tra il 2014 e il 2015 (120 milioni circa all’anno).
Probabilmente, rifacendosi qualche conto, il Presidente del Consiglio si sarà accorto che le agognate cifre promesse, erano di per sé insostenibili da attuare. I 3 miliardi di euro proposti sarebbero serviti per rilanciare l’edilizia scolastica, ma subito dopo aver visto che era impossibile mantenere la promessa, Renzi ha lasciato alla ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, il compito di spiegare il perché ciò non è più pensabile.
La colpa sarebbe da attribuire al tanto discusso Patto di Stabilità, che ora come ora, impedisce la spesa per investimenti. Il 30 aprile scorso comunque, la ministra durante un question time con le altre parti politiche, ha spiegato che una parte dei fondi necessari per avviare i 1850 interventi di edilizia scolastica previsti, ci sono e provengono dal Decreto del Fare del governo Letta: 150 milioni per il 2014 e 300 per il 2015, e il primo trimestre a scalare del 2016.
Ad ora però, non si sa quando questi cantieri partiranno (da Palazzo Chigi avevano promesso dal 1 aprile), in un continuo botta e risposta di annunci e smentite da parte degli organi di governo.
Certo è che il biennio 2014-2015 non sarà facile per l’edilizia scolastica e più in generale per i lavori pubblici. Nel Def il governo ha previsto che: dagli investimenti fissi pubblici si perderanno 1 miliardo e 400 milioni di euro nel 2014, 900 milioni nel 2015.
Redazione
[05/05/2014]
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