Il giorno di Santo Stefano, all’Ospedale Civile di Venezia, è morto Umberto Da Preda, storica voce di una tradizione di musica veneziana le cui radici ci vengono tramandate dal ‘700. Umberto era il più famoso interprete delle barcarole e il suo nome aveva superato i confini locali diventando presto ‘la voce’ ufficiale della città.
Da Preda era dotato nel colore della voce di tutte le caratteristiche del bel canto classico, usandole per raccontare le pieghe della storia e della tradizione della città e dei suoi concittadini. Nel suo ventennio più ricco di produzioni e di successo, negli anni ’70 e ’80, la sua notorietà fu tale per cui ottenne – caso più unico che raro a Venezia – un contratto con una delle case discografiche più grosse, la Rca.
Ancora oggi i suoi dischi, poi convertiti in cd, identificano le canzoni veneziane, così come conosciute da turisti e residenti, avendo avuto il merito di portarle a notorietà meglio di ogni altro interprete per mezzo della sua voce che aveva penetrato il mercato e il panorama musicale generale.
Oggi l’assessore comunale alle Tradizioni, Roberto Panciera, ha ricordato Umberto Da Preda: “Un interprete della Venezia più vera, quella della tradizione, dei riti, della poesia e della cultura popolare. Una Venezia che amiamo e che continuerà ad esistere, anche grazie alle sue canzoni”.
“Alla famiglia, ai suoi cari – ha aggiunto Panciera – arrivi il cordoglio della Città di Venezia”.
Alle condoglianze si unisce la redazione del nostro giornale, composta anche da chi negli anni ’80 suonava le canzoni di Umberto Da Preda nelle cosiddette ‘radio libere’ ed aveva imparato ad apprezzarlo ed amarlo.
Paolo Pradolin
[27/12/2013]
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