Mentre era in corso la festa, da un’altra parte avevano luogo (civili) contestazioni. In campo San Geremia centinaia e centinaia di persone, Gino Strada, Camilla Seibezzi con i suoi libri, la musica e le iniziative dell’happening «Venezia antifascista», mentre a piazzale Roma manifestava un piccolo gruppo del «comitato 9 dicembre» a cui la Questura ha vietato il corteo.
I pochi rappresentanti del movimento sono stati subito ‘curati’ dalle forze di polizia quando hanno cominciato a occupare le strisce pedonali in piazzale Roma, intralciando il traffico, in segno di protesta.
«E’ un’ingiustizia – ha detto Gaetano Ferrieri, uno dei leader della protesta dei Forconi – noi avevamo i permessi e le autorizzazioni. Questi hanno camuffato una manifestazione da festa e possono fare quello che vogliono».
Il leader del comitato veneziano, Stefano Guerra, è stato scortato in Questura dagli uomini della digos e poi gli è stato notificato un foglio di Via che dovrà farlo restare all’esterno della città. «Eravamo qui solo per delle interviste – dice – Non ci hanno permesso di manifestare l’8 marzo, quando avevamo l’autorizzazione, non ce l’hanno concesso neanche oggi. E da oggi sono un indesiderato a Venezia. Non riconosco più lo Stato italiano che non tutela i miei diritti, da oggi sono un cittadino del popolo veneto».
Redazione
[30/03/2014]
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