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Disordini per Napoli Fiorentina, l’ultima puntata della vergogna nazionale

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Alla fine c’era anche una partita, all’Olimpico di Roma, ma nessuno ci pensava più. I disordini per Napoli Fiorentina hanno fatto passare in secondo piano il resto. E la coppa, alla fine la solleva lo specialista. Rafa Benitez mette nella sua preziosa bacheca il nono trofeo della carriera e regala al Napoli la quinta Coppa Italia della sua storia, la seconda negli ultimi tre anni.

Il Napoli vince la Coppa Italia nei primi 20 minuti. Una partenza sprint che annichilisce la Fiorentina. Rafa sceglie il napoletano Lorenzo Insigne, lasciando in panchina il belga Mertens e il ragazzino, sotto gli occhi di Prandelli, confeziona una doppietta nel giro di 6 minuti, tagliando a fette la sprovveduta difesa della Fiorentina: segna all’11’ con un diagonale millimetrico e raddoppia con la complicità di Tomovic (deviazione che mette fuori causa il portiere) al 17’.

Questo il tabellino, ma la partita è stata falsata da un clima surreale. Ore 21.45, fischio d’inizio. Quest’ultima puntata di vergogna sullo sport nazionale la decidono gli ultrà quando va cominciata. Fischi all’inno nazionale, fino a pochi secondi prima: Non si gioca. Si gioca. Non si gioca. A questo punto diventa un problema di ordine pubblico, perché dentro lo stadio ci sono comunque 60 mila persone. Giocando si limitano i danni perchè non si affrontano di nuovo messe alla porta, ma nessuno può dire davvero cosa sarebbe meglio fare in questi casi.

La finale dello scorso anno, il derby tra Roma e Lazio del 26 maggio, si giocò alle 18 perché disputarla in notturna era troppo rischioso: il parere del prefetto Pecoraro fu più forte delle esigenze della tv. La finale di ieri ha rischiato di non iniziare neppure.

La curva della Fiorentina sventola le bandiere e alza i cori, quella del Napoli è in assoluto silenzio e non c’è nemmeno uno striscione, clima anomalo come avviene quando c’è lo sciopero del tifo. Le voci corrono in fretta e appare chiaro che tra gli ultrà del Napoli ci sia l’intenzione di non far disputare l’incontro. Di fronte alla morte — quella vera, quella presunta e quella annunciata — ci si ferma. Nessuno sa ancora tutta la verità vera, ma è un dettaglio.

Dopo i disordini per Napoli Fiorentina, dentro allo stadio qualcuno manda Marek Hamsik a parlare con qualche capo ultrà, sotto la curva Nord, affidandogli un ruolo e una responsabilità che non deve avere. La trattativa per giocare o meno la gara passa da qui. Nel frattempo dalla curva partono razzi e petardi verso gli steward che avevano fatto cordone. L’orario del fischio d’inizio è passato. Nei lunghi momenti in cui non si capisce niente e nessuno comunica niente, al riparo da occhi indiscreti, cioè nell’area ospitalità, si incontrano scortati dalle forze dell’ordine una delegazione dei tifosi del Napoli usciti dalla Nord e una di quelli della Fiorentina che arrivano dalla Sud. Anche in tribuna autorità c’è un summit improvvisato: il presidente della Federcalcio, Abete; il presidente del Coni, Malagò; i presidenti delle due squadre, De Laurentiis e Della Valle; il presidente di Lega, Beretta. Si cerca una soluzione perché il calcio non perda completamente la faccia. Si è deciso di giocare. Nel finale pericolosa invasione di campo e rischio di contatto tra le tifoserie.
Si è giocata la partita ma ha perso il calcio.

Paolo Pradolin

[04/05/2014]

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  1. La cosa più grave di tutto ciò, come sia possibile che in uno stadio venga portato un arsenale d’artificio con tutti i controlli previsti. Ancora più grave è vedere lanciare bombe carta e fumogeni contro la dirigenza e le forze dell’ordine nella curva del Napoli per parlare con i tifosi o magari con quel delinquente ultrà con atteggiamento criminale è assurdo e quella maglietta in dosso con un messaggio!. Spero che gli daranno almeno qualche anno di carcere ad i responsabili di questi atti prima dell’incontro. Troppi fumoggeni, troppe cipolle o bombe carta. Valutiamo oltre all’atto gravissimo fuori campo…Anche e soprattutto questi criminali nascosti tra i veri tifosi di calcio. I bambini che vivono lo sport come momento di gioia di condivisione e di festa. Tutto distrutto da questi atti.
    Inoltre non ho capito trovare soluzioni con ultra che sono associati alla criminalità organizzata mi sembra assurdo e pure tutto c iò dalla diretta rai 1 era più che evidente. Amsik, dirigenti e forze dell’ordine per dare che messaggio. …… Ma il messaggio lo hanno ricevuto loro per poco non lì bombardavano di fuochi di artificio come abbiamo visto fumoggeni, bombe carta…..Ecco che sono tifosi delinquenti tra tantissimi tifosi onesti. Tutto ciò avrebbe potuto portare conseguenze ancora più gravi se fossero venuti a contatto con gravi conseguenze dai lanci avvenuti dai tifosi criminali.
    I bambini che vivono lo sport come momento di gioia di condivisione e di festa. Tutto distrutto da questi atti criminali!

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