I fatti accadevano il 13 marzo scorso, di ritorno dall’incontro di calcio disputatosi a Padova fra le formazioni del San Paolo e del Treviso.
Alcuni ultras trevigiani, giunti presso la stazione di servizio Arino est a bordo di un autobus, si sono resi responsabili del furto di merce esposta all’interno del negozio dell'autogrill ed avevano poi aggredito, nei pressi dei bagni siti all’esterno, un inserviente albanese provocandogli lesioni al capo, con successiva prognosi di 20 giorni.
Durante l’aggressione gli ultras avevano inveito nei suoi confronti con frasi dal tenore razzista del tipo “via gli stranieri dall’Italia”, “bastardi stranieri”.
Due dei tifosi denunciati (che hanno tutti un’età variabile fra i 49 ed i 23 anni) si sono già resi protagonisti, in passato, di reati contro l’ordine pubblico ed erano stati destinatari di provvedimenti di inibizione ad assistere a competizioni sportive.
Fra i denunciati emerge in particolare la figura di S.E. di anni 23, già indagato e perquisito dalla Digos di Venezia nel corso del 2008 per il reato di associazione con finalità di eversione dell’ordine democratico e all’art. 3 legge 654/75, in quanto, in esito ad attività investigative, era risultato inserito in un sodalizio permeato da un’ideologia di estrema destra con derive discriminatorie per motivi razziali di matrice neofascista e neonazista.
Per tutti e 4 i soggetti indagati il Questore di Venezia ha emesso d’urgenza un provvedimento di D.A.SPO (divieto di accesso agli impianti sportivi) per tutte le manifestazioni sportive relative a calcio e basket.
I divieti hanno una durata variabile fra i 2 ed i 4 anni e prevedono, per tre dei destinatari, l’ obbligo di firma venti minuti prima e dopo ogni incontro del Treviso calcio.
[23 marzo 2011]
p.p.