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Dimagrire con il bisturi a Mestre si può, all' Ospedale dell' Angelo

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[12/01] Si chiama chirurgia bariatrica (dal greco: peso, grasso) ed è una specialità  recente, che ha avuto un rapido sviluppo negli ultimi anni e che offre una soluzione stabile ai pazienti che soffrono di gravi forme di sovrappeso.
Il peso delle persone è definito da un rapporto preciso tra peso, altezza e massa corporea. Quando il valore di quest’ultima raggiunge livelli di guardia si parla di obesità .
 
Un’indagine recente contenuta nel Rapporto regionale Passi (sistema di sorveglianza sulla salute e i fattori di rischio) ha rilevato che il 31% del campione di popolazione veneta intervistato è in sovrappeso e che gli obesi sono il 10%.

"La chirurgia bariatrica non è certo una scorciatoia per dimagrire se si hanno dei chili di troppo – chiarisce subito il chirurgo Paolo Bernante (nella foto) – E’ nata per dare risposte definitive a casi conclamati di obesità . Oggi in Italia il 9-10% della popolazione soffre di graviforme di obesità , una malattia cronica prodotta da diverse cause e che si cura attraverso varie tappe. L’intervento chirurgico è lo stadio finale del percorso terapeutico. In questo cammino il paziente all’ospedale dell’Angelo viene seguito da una squadra medica multidisciplinare, di cui fanno parte il nutrizionista, lo psicologo, il chirurgo plastico, lo pneumologo, il rianimatore. Il paziente obeso, infatti, è un malato particolarmente fragile, che può reagire negativamente anche a fronte di piccole complicazioni che sono perfettamente sostenibili da una persona sana. Il nostro obiettivo è trovare la soluzione migliore per ogni malato. La scelta chirurgica viene decisa alla fine di uno studio completo sul paziente. Spesso è l’unico trattamento che garantisce risultati stabili nel tempo, a differenza delle diete che tendono a fallire quando la persona non riesce a seguire un rigoroso regime alimentare di mantenimento".

 

L’intervento chirurgico dura all’incirca un’ora e mezza e la degenza ospedaliera oscilla tra i due e i cinque giorni a seconda del tipo di operazione.

“Il chirurgo può adottare almeno tre procedure: – spiega Bernante – può intervenire sullo stomaco con il cosiddetto bendaggio, che in realtà  è un anello in silicone con una membrana gonfiabile che restringe lo stomaco e dunque riduce il bilancio energetico. Oppure (la cosiddetta sleeve gastrectomy) può eliminare un tratto di stomaco, fino a due terzi, ricostruendolo con dimensioni minori, o ancora può introdurre un by pass facendo un intervento che si colloca a metà  strada tra i due precedenti. Il chirurgo può decidere che la strada migliore è invece l’intervento sull’intestino, modificando il percorso del cibo e riducendone quindi l’assorbimento da parte dell’organismo".

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