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Italia, e adesso? Il Costa Rica mette a nudo i problemi di Chiellini e C

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Delusione Italia Costa Rica

Delusione Italia, non c’è altra definizione possibile. Finalmente il popolo di tifosi pallonari può compiacersi della prima partita ‘comoda’ (alle 18) della sua Nazionale, ma la squadra offre la sua peggior prestazione mettendo in luce tutta la sua pochezza.

Incredibile come le gambe fossero pesanti, il possesso di palla fosse con il pallone quasi fermo, che a nessuno riuscisse uno scatto, quando i ragazzoni della Costa Rica correvano e scattavano da tutte le parti.
Addirittura imbarazzante lo stato di forma di un Chiellini che è rimasto seduto tutta la partita, andando a rimediare con un fallo da rigore (non concesso) in area alla prima disattenzione, e concedendo il gol alla seconda.

Italia, e adesso? Fortunatamente siamo ancora in gioco: Italia e Uruguay si giocheranno lo scontro decisivo nel confronto diretto di martedì a Natal, mentre dall’Italia arrivano gli improperi a Prandelli che ha portato in gita giocatori fuori forma per lasciare a casa Pepito Rossi.
Agli azzurri basterà pareggiare per andare avanti, ma ciò non cancella la brutta figura dell’Arena Pernambuco, dove l’Italia è stata sconfitta da un gol di Bryan Ruiz, in una gara che per gli azzurri è stata una lezione di calcio.

Il Costa Rica, guidata dal colombiano Jorge Luis Pinto, 61 anni, ha saputo dare alla squadra un’organizzazione di gioco magnifica e motivazioni straordinarie, dove tutti corrono e si muovono a tempo.
Non è per caso che gli azzurri siano finiti 11 volte in fuorigioco e che Pirlo, l’unico ad aver capito in fretta come sorprendere la linea altissima dei costaricensi, alla distanza sia stato sommerso dal pressing avversario.
Anche perché è mancato completamente il gioco sulle corsie laterali, con Abate sempre in affanno, e Darmian che non è un mancino. Balotelli si è spento dopo due tiri, avendo tentato la finezza per puro spettacolo sul secondo (invece del pallonetto al portiere in uscita, non si poteva fare altro?).

Delusione Italia: ritmo troppo basso, inserimenti approssimativi, pressing inesistenti, nessun movimento senza palla, movimenti così lenti che gli avversari venivano a portar via la palla tra le gambe.
La resistenza (e probabilmente il fiato) degli azzurri dura una mezz’ora. Una frazione in cui si vede Thiago Motta (palla a lato), poi due volte con Balotelli, la prima con un pallonetto (controllo di sinistro, conclusione non centrata di destro), la seconda con un pallone dal limite (parata di Navas). Il tutto fra il 27’ e il 33’.

I cambi non hanno portato miglioramento: Cassano per Thiago Motta, ma il barese perde presto lucidità non andando a fare male con gli inserimenti sinistri dell’area, la cosa che sa fare meglio, poi Insigne e Cerci per Candreva e Marchisio, ma la sostanza non cambia, ormai la squadra era un pachiderma assonnato.

Roberto Dal Maschio

[21/06/2014]

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