[09/10] Mi potevo anche illudere ogni tanto di essere in un’isola lontana, pur amando la tipicità lagunare, quando il cielo era terso e il sole rifletteva la sua luce sull’acqua blu facendo risaltare il biancore della pietra d’Istria. Il silenzio rotto solo dal richiamo dei gabbiani. e la presenza discreta di quanti sceglievano quella lunga diga protesa su un mare che ciclicamente si unisce alla Laguna.
Già ora non è più così: la visuale sul molo dirimpettaio di Punta Sabbioni, sul profilo di Sant’Erasmo e del Forte di Sant’Andrea, sulle navi che passano accanto a gente che cammina (sembra una magia) sull’acqua bassa del Bacan, totalmente impedita da muri e steccati per la costruzione di un ecomostro chiamato Mose, che creerà lì una nuova isola ma di cemento.
I pirati del mare e della terra non sono mai sazi: non basta il territorio già violato e sottratto, ora vogliono anche quella diga e la sua spiaggia, frequentata da esili teneri fratini e fraticelli alati e da quanti vogliono viverla in libertà , scegliendo di ripararsi dal sole con tende costruite con il legno portato dal mare, impreziosendolo magari con conchiglie e cocci, come si fa da decenni e decenni.
Una grande darsena proprio nel lato interno della diga, corredata alla sua radice da varie costruzioni cementizie, per più di 2.500 imbarcazioni, che non saranno certo bragossi o sanpierote (discendenti di quelle antiche raccolte dall’associazione Arzanà sfrattate e ancora in cerca di un rifugio), per rendere così più appetibili gli appartamenti e le stanze d’hotel che prenderanno il posto dei padiglioni del vicino ex Ospedale al Mare e la nuova antistante spiaggia esclusiva attrezzata.Una grande darsena, che inquinerà mare, aria, silenzio, vita, che porterà inevitabilmente via la spiaggia libera, privatizzando di fatto tutto l’arenile che parte dall’ex zona A e che va fino alla diga.
Dove cercherò la mia isola lontana? Dove -quanti hanno il diritto di viverli- troveranno silenzio, natura e libertà ? Dove i fragili volatili di mare deporranno le loro uova? E lo chiamano Rinascimento.
Crsitina Romieri – Lido di Venezia