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Crisi Milan, se anche Seedorf va in crisi come Allegri

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Clarence Seedorf ha vissuto al Milan una settimana particolarmente turbolenta, tra vertici, messaggi alla diigenza, messaggi dalla dirigenza.

È vero che l’allenatore del Milan ribadisce di essere sereno ed è convinto gli verrà lasciato il tempo per lavorare al suo progetto, forte di due anni di contratto. Quanto ai malumori dei giocatori, pensa che una squadra che perde non abbia troppe pretese da avanzare.

Seedorf è però anche uomo di carattere, perciò recede pochissimo dalle sue convinzioni, ad esempio, a Roma, schiererà ancora il solo Mario Balotelli, scartando l’idea di un Milan a due punte.

Però è pur vero che la percezione di uno spogliatoio spaccato e di una sfiducia crescente ha intaccato anche l’ottimista Seedorf. Nulla gli viene più perdonato: non è sfuggito a nessuno che ieri il tecnico sia arrivato per ultimo a dirigere l’allenamento del Milan, dopo tutti i giocatori.

Le prossime dieci partite (e in particolare le prossime due) sono fondamentali per il destino del tecnico, un po’ quello che è successo ad Allegri, ma il paragone regge fino a un certo punto: l’ex allenatore del Milan può vantare un primo, un secondo e un terzo posto e anche in questa disgraziata stagione ha comunque passato la fase a gironi di Champions.

Il fatto nuovo sono invece le frasi rivelate ai capi ultrà, quelle sui tre quarti della squadra considerati non da Milan, parole che non sono state gradite né dalla società né dai giocatori: chissà se questi ultimi chiederanno un confronto al tecnico sul tema, chissà soprattutto come risponderanno in campo domenica sera.

Quello sarà l’esame decisivo per capire se l’allenatore ha ancora in mano il gruppo, un parametro (assieme al risultato) fondamentale per le decisioni del Milan.

Anche la società prende in qualche modo le distanze dalle problematiche, ricordando un po’ cinicamente che è stato proprio Seedorf a insistere per prendere in mano la squadra subito senza attendere il prossimo luglio, quando era già deciso che sarebbe arrivato al Milan. Invece l’olandese ha voluto accelerare il corso degli eventi con numerose telefonate verso Arcore, la famosa notte della sconfitta contro il Sassuolo, quando Allegri è stato esonerato e sembrava che Inzaghi fosse già il nuovo allenatore.

Roberto Dal Maschio

[21/03/2014]

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