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Contrasto al proliferare illecito di videogiochi della Polizia Municipale

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[16/04] Rimane alta, da parte della Polizia municipale del Comune di Venezia,  l'attenzione rispetto al fenomeno della diffusione illecita dei videogiochi elettronici.
La Sezione territoriale della Polizia municipale di Mestre centro, in due anni, ha controllato più di 1.200 apparecchi, accertando decine di violazioni, anche sul mancato rispetto degli orari di utilizzo degli apparecchi stessi.

Il regolamento comunale che limita il funzionamento degli apparecchi elettronici infatti ne consente l’uso dopo le ore 10 (per prevenire il gioco di minorenni in orario prescolastico) ed entro la mezzanotte (per la tutela della quiete della città ).

 

Gli ultimi accertamenti hanno condotto alla chiusura definitiva di un circolo privato in centro a Mestre, aperto esclusivamente per il funzionamento di dodici apparecchi di videogioco (in pratica un mini-casinò mascherato da circolo culturale), applicando sanzioni amministrative per più di 36.000 euro.

Come ha piegato il dirigente dell'Area operativa Terraferma della Polizia municipale, Luciano Marini, i videogiochi elettronici stanno diventando un problema sociale ed economico, per gli effetti, spesso devastanti, che causano ai giocatori e alle loro famiglie.

La Polizia municipale esegue un controllo costante alla ricerca di installazioni abusive o in sovrannumero rispetto il consentito, per cercare di contrastare la trasformazione di piccoli esercizi di somministrazione o di altre attività  commerciali in sale giochi.

Recentemente alcune sentenze del Tar del Veneto hanno dato ragione al  Corpo della Polizia Municipale, specializzato in Commercio, che aveva contestato l’equiparazione delle installazioni abusive di apparecchi di videogioco alla mancanza di licenza; di conseguenza la Direzione Suap del Comune di Venezia ha emesso i provvedimenti di sospensione delle autorizzazioni, e questo ha permesso alla Polizia municipale di far chiudere i locali dove erano installati gli apparecchi.

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