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CONTE RISPONDE A CASSANO | E' Juve – Inter a parole

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CALCIO | La risposta di Conte a Cassano non si è fatta attendere e la polemica tra i due si respira intensa. Ora, chi risponde a chi? Aveva cominciato Cassano o aveva cominciato Conte? Vediamo di ricostruire le tappe della vicenda per capire chi attacca chi.
Siamo a metà  ottobre quando Cassano è ospite da Fabio Fazio e dichiara: «La Juve? L'ho rifiutata tre volte. Lì vogliono soltanto i soldatini; io devoandare dove mi pare. E poi pago io sulla mia pelle».

Conte a inizio novembre ha poi sostenuto una sessione di videochat in cui non nominava mai Cassano e dichiarava: «Noi cerchiamo non solo le doti tecniche, ma anche quelle umane. Se abbiamo una squadra di uomini, allora vinciamo; se dietro c'è un quaquaraquà , un uomo di poca cosa, allora sono i primi che ti fanno affondare: preferiamo lasciarli agli altri».
Lo stesso giorno, alla sera, il d.t. interista Branca rispondeva: «Noi “altri” lo ringraziamo di lasciarci certi tipi di giocatore».

La querelle continua : due giorni fa Cassano, che evidentemente voleva precisare le cose con i giocatori della Juventus, rilascia un'intervista a Pierluigi Pardo per Sportmediaset: «La storia dei soldatini? Io volevo solo dire che alla Juve sono troppo professionisti e professionali, cosa che io non sono stato durante la mia carriera. Non volevo offendere né i giocatori né la società . Se poi Conte ha dichiarato che io sono un quaquaraquà  gli rispondo che tra me e lui il quaquaraquà  non sono di certo io, ma lui. È lui che è squalificato per omessa denuncia, io sono stato squalificato per le cassanate. E se uno squalificato per omessa denuncia viene a parlare a me di moralità , allora è finito il mondo».

Le dichiarazioni non potevano lasciare Conte imperturbato, quindi a distanza di sole poche ore l'allenatore si inalbera: «Leggo con stupore le dichiarazioni rilasciate dal signor Cassano, a seguito delle quali mi trovo costretto a fare alcune precisazioni. In primo luogo, non ho mai proferito il termine moralità , della quale, tra l'altro, sono molto dotato, nonostante la squalifica per omessa denuncia sulla quale ho già  espresso le mie opinioni in passato. Alla domanda su come vengano effettuate le scelte dei giocatori della Juve, ho fatto riferimento all'uomo, inteso come interprete del ruolo di calciatore in maniera professionalmente ineccepibile. Vale a dire: l'impegno, il rispetto delle regole, il rispetto dei ruoli, l'attaccamento al bene comune della squadra. Mi sembra che il signor Cassano nella propria carriera abbia più volte dimostrato sul campo e fuori dal campo, vedi imitazioni di Capello al Real, o le corna mostrate all'arbitro Rosetti ed altri episodi, di non avere i requisisti richiesti dal sottoscritto. Altri aneddoti in tal senso ce li ha raccontati lui stesso nella sua biografia. Ritengo di non dover aggiungere altro, fermo restando che quando uso determinati termini, ne valuto appieno il significato letterale».

Due a uno per Conte? Ma forse è solo fine primo tempo. Il derby continua.

Roberto Dal Maschio
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[16/11/2012]


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