Conte aveva attaccato domenica notte Prandelli, e ieri, al momento di ritirare la seconda Panchina d’oro consecutiva (davanti a Montella e Mazzarri) ha confermato tutto il suo fastidio.
«Rimango fermo sulle mie posizioni» dice il tecnico bianconero. Ma cosa aveva detto Conte? Essenzialmente che i ruoli vanno rispettati, e cioè che se Chiellini per il mister bianconero è infortunato – o reduce troppo fresco da un infortunio – non può essere automaticamente convocato dal ct della Nazionale Prandelli.
«Chiellini da tre settimane non gioca — ha detto Conte dopo la vittoria di Milano — venerdì ha ripreso ad allenarsi con un defaticante e l’ho portato a Milano per fargli riassaporare il campo ma, nella mia mente, non c’era il pensiero di utilizzarlo.
Vederlo convocato mi dispiace e mi rammarica, tante volte da parte del c.t. si chiede collaborazione e disponibilità, noi ne diamo tantissima, perché forniamo tanti giocatori, mi aspettavo almeno una mezza chiamata, del tipo ‘‘oh stupido, come sta Giorgio?’’. Ho trovato questo comportamento poco garbato, poco educato. E ora titolate pure che Conte attacca Prandelli».
Conte ha espresso un disappunto condivisibile, ma in molti pensano che i suoi toni siano poco rispettosi verso l’azzurro Nazionale.
Tra l’altro, ciò appare un paradosso: il tecnico juventino ripete spesso che in nazionale, con Arrigo Sacchi che lo ha chiamato otto volte, gli si è «aperta la testa». Dovrebbe quindi ricordarsi cosa significa indossare la maglia azzurra.
Roberto Dal Maschio
[04/03/2014]
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