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Consiglio provinciale di Venezia ha approvato il bilancio di previsione

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Consiglio provinciale di Venezia ha approvato il bilancio di previsione

Il bilancio della Provincia di Venezia, in anticipo rispetto all’entrata in vigore della normativa, ha adottato alcuni nuovi principi contabili più in linea con un modello privatistico di bilancio, e Venezia è, con Treviso, l’unica Provincia nel Veneto ad aver aderito alla sperimentazione.

Dichiara la presidente Francesca Zaccariotto: «E’ importante ricordare questa nuova sperimentazione, perché ci ha permesso di ottenere 3,6 milioni di euro, come ulteriore spazio finanziario sul patto di stabilità. Nel bilancio sono previsti 9 milioni di euro d’investimenti in viabilità ed edilizia scolastica, che verranno autofinanziati con i proventi delle dismissioni del patrimonio. Ribadisco con soddisfazione che siamo una della Provincie più virtuose d’Italia, e l’ente con il minor tasso di indebitamento nel Veneto, che riesce a pagare tutti i fornitori in meno di 20 giorni. Un risultato che probabilmente ci consentirà di avere alcuni benefici, riducendo i tagli imposti dall’ultimo decreto legge – il numero 66 del 24 aprile, cosiddetto “Decreto Irpef” – che ammontano a circa 5 milioni di euro».

La presidente nella sua relazione ha inoltre replicato alle accuse dei consiglieri del Pd, che hanno definito il bilancio “un semplice documento di ordinaria amministrazione”: “Capisco che questi attacchi appartengono al gioco delle parti. Ma posso assicurare che è stato davvero difficile trovare l’entusiasmo in questi ultimi tre anni, dopo le scelte dei vari Governi che si sono succeduti.

Il bilancio è, contrariamente alle affermazioni della minoranza, un atto significativo di un’amministrazione pubblica, e sentire dai consiglieri del Pd parole pesanti, come l’accusa che “siamo mancati di dignità” o che “non c’è stato coraggio politico” credo vada oltre il ruolo e il confronto fra le parti in ambito istituzionale. Invece dignità, trasparenza e correttezza sono stati da subito i cardini del nostro lavoro. Mai sono mancate la strategia e il coraggio nelle scelte. Abbiamo avuto il coraggio di denunciare ciò che andava denunciato, ovvero situazioni gravi e illecite che avevano arrecato un danno sia economico sia d’immagine all’Ente, e che proseguivano da anni, quando al governo di quest’ente non c’eravamo sicuramente noi. Situazioni che hanno riguardato alcuni dipendenti dell’ente, e che ci hanno costretto a licenziare un dirigente e un funzionario.

Abbiamo lavorato sull’organizzazione interna dell’ente, a tutti i livelli, passando da 20 dirigenti dell’ex amministrazione Zoggia a 14, e complessivamente è stata tagliata la spesa per il personale di circa 1 milione e 600 mila euro. Chiamatela razionalizzazione, ma queste sono state scelte coraggiose per un’amministrazione pubblica, che hanno inciso sul recupero di efficienza dell’ente e sulla qualità dei servizi. Sono stati anni di duro lavoro, e non dimentichiamo che abbiamo trovato una situazione disastrosa, in termini di sicurezza, per quanto riguarda ad esempio l’edilizia scolastica, nei 70 edifici di nostra competenza. Dal luglio 2009, anno del nostro insediamento, siamo intervenuti nell’oltre l’80 per cento delle nostre scuole per manutenzione ordinaria e straordinaria, mettendo a norma le scuole con l’ottenimento dei cpi, i certificati di prevenzione incendi.

I cittadini della nostra provincia, che ci hanno accordato la loro fiducia e consegnato il governo di questo ente cinque anni fa, hanno visto il loro debito procapite diminuire da 238 euro a 131. E che dire, tra le molte azioni intraprese con coraggio da questa amministrazione, della dismissione ed uscita da molte partecipate, passando da oltre 42 a 14, e del fatto che tra le società in cui siamo rimasti, nessuna oggi riceva alcun trasferimento dalla Provincia, e tutte invece raggiungano in totale autonomia finanziaria l’equilibrio di bilancio. E tutto ciò è avvenuto nonostante continue leggi abbiano cercato in questi anni di annientare le Provincie. Oggi, ne sono certa, consegniamo alla città metropolitana una macchina che funziona, e può fungere positivamente da modello in un futuro assetto organizzativo”.

L’assessore provinciale al bilancio ha commentato: “Nonostante i pesanti tagli ai trasferimenti, siamo stati comunque in grado di garantire al territorio e ai cittadini servizi inalterati, contenendo la spesa. Non nascondo però l’amarezza che provo nel vedere il nostro e altri enti locali trattati come un bancomat dal Governo. Quest’ultimo infatti toglie con il decreto 66 una parte importante della spesa corrente. In pratica “finanzia” in parte gli 80 euro in busta paga con denaro che Provincie, Regioni e Comuni sono costretti a versare all’erario, e la nostra Provincia verserà circa 5 milioni, riducendo quindi la capacità di dare servizi al cittadino. La ritengo un’operazione poco trasparente, e assolutamente negativa per le famiglie del veneziano”.

Redazione

[21/05/2014]

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