«Il 'disco' è morto, e con lui tutte le regole e le imposizioni di un mercato che ti soffocava'.
NOTIZIE MUSICA | Claudio Baglioni ha incontrato il pubblico e la stampa alla Versiliana. Claudio dal 2003 non pubblica un disco di inediti e mentre lo senti parlare capisci che deve aver sofferto le leggi e le imposizioni di un mercato discografico che poi è finito dove è finito.
Ora Baglioni pubblica un brano appena composto immediatamente in Rete: «Ricreare il tempo delle emozioni» il suo obiettivo. Fino ad ora ne sono usciti cinque, di cui tre in luglio. Il prossimo, il sesto, in uscitasulla Rete e nei negozi digitali domani si intitola «L’ultima cosa che farò», un brano in cui Claudio parla di rivincita e riscatto.
«Una canzone — spiega Baglioni — dedicata a quanti avevano deciso di non volare per non cadere, di non guardare per non vedere, ma si sono resi conto che, anche se non hanno trovato la forza di vivere per un’idea, possono ribaltare il risultato nella partita con il destino. Fosse pure l’ultima cosa che faranno».
«Ho da parte centinaia di musiche. Come trovo l’ispirazione, in genere legata all’attualità , cerco nei miei appunti quella più adatta e la vesto con un testo legato al momento. Un tempo dovevo aspettare nove mesi o anche anni per inserirla nel prossimo album. Ma questa stagionatura forzata non fa bene alla canzone, le toglie lo smalto originale. E così, grazie alla Rete, arriva alla gente nei tempi giusti».
Ma il disco è morto? «Sì. È uno strumento superato. Per non parlare dei misfatti della discografia. Rivendico la libertà di potere decidere quale sarà la mia prossima tappa e di uscire dai riti mediatici di lancio».
E' il nuovo Claudio Baglioni, più lontano dalle regole stringenti, più vicino alla gente.
paolo pradolin
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[22/07/2013]