“Solo quando ci hanno arrestato abbiamo capito la gravità delle nostre azioni”. L’arresto, per Claudia Minutillo, è stato una “liberazione”. “Non sono una ‘tangentara’, né la dark lady descritta dai giornali, concentrati solo su dettagli stupidi e privati. Sono stata trattata in modo sessista dai media, solo perché sono una donna”. Così in un’intervista al giornale Repubblica l’ex segretaria dell’allora presidente della Regione Giancarlo Galan, arrestata nel febbraio 2013 nell’indagine Mantovani.
“Avevo potere – spiega Minutillo – solo perché Galan mi usava come filtro, dovevano tutti passare da me per avere un appuntamento”. “Poco prima di andarmene mi ero accorta di un certo andazzo”, dice a proposito dei rapporti fra Galan, Baita e il Consorzio Venezia, ”ma non posso entrare nei dettagli, c’è un’indagine in corso”.
E ancora, “Sapevamo da tempo di essere indagati, ce lo aveva detto Baita”. “Siamo immersi in un sistema di corruttela troppo strutturato, troppo consolidato, nella pubblica amministrazione e nella magistratura, nella Corte dei conti e nei Tar, fino anche al Consiglio di Stato. Ovunque funziona così. Se vuoi i lavori pubblici, devi fare queste cose. Il sistema, le mazzette, le buste coi soldi, ci sembravano una cosa normale”. “Ci sentivamo un po’ onnipotenti, eravamo convinti di poter vincere tutte le commesse”. “Sono uno dei tanti ingranaggi – aggiunge Minutillo -. Ritengo di essere stata molto usata”. Adesso, conclude, “mi dedico a un nuovo progetto che non ha niente a che vedere con i lavori pubblici. Sto collaborando con i magistrati per far emergere tutto il marcio. E ora voto Matteo Renzi, non l’avrei mai detto”.
Redazione
[18/06/2014]
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GRAN FIGLIA DI ***** *****!!!!
ADESSO SALE SULCARRO VINCENTE(PER ORA).
INTANTO PARECCHI SOLDI SARANNO FINITI ANC HE A LEI.
FUORI I SOLDI QUINDI E POI IN GALERA.
IVAN DONA’