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Clandestini rapinano hotel, arrestati: testate ai muri

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assud e kanon rapinatori jesolo

E’ notte piena quando il portiere di un hotel di Jesolo di via delle Meduse sente un forte rumore provenire dall’esterno della struttura.
Incuriosito da quel rumore a quell’ora (erano da poco passate le 04.30), decideva di affacciarsi all’esterno e vedere quanto stava accadendo.

Due uomini, probabilmente gli stessi che avenano provocato il rumore di poco prima, si avvicinavano all’ingresso dell’hotel e, mentre uno di essi stazionava con noncuranza all’esterno, il secondo si introduceva furtivamente e, aprendo il registratore di cassa, ne asportava velocemente il contenuto.

La mossa dei due malviventi non passava inosservata a una coppia di turisti che in quel momento si trovavano al bar dell’albergo. Subito dopo il portiere di notte rientrava, scoprendo che la cassa era aperta e il denardo contante (per una cifra di qualche centinaio di Euro) era sparito.

Capito quanto accaduto, il dipendente dell’hotel chiedeva alla coppia di seguire i due malfattori mentre lui avrebbe chiamato le Forze dell’Ordine segnalando quanto appena successo. La coppia seguiva i banditi fino all’altezza di via Aquileia: qui, vistisi scoperti e tallonati da vicino, i due ladri tentavano la fuga, ma venivano ancora inseguiti dalla coppia di turisti.

Uno dei due banditi veniva raggiunto e afferratto per lo zaino che indossava all’altezza di via Equilio: ne nasceva una lite che coinvolgeva sia l’uomo (che riceveva diverse gomitate dal fuggitivo) che la compagna, che veniva a sua volta spintonata violentemente a terra.

Subito dopo giungevano sul posto due equipaggi del locale Commissariato di P.S. che interrompevano la lite in corso, trovando sul posto anche il secondo soggetto dell’azione criminosa, che era tornato sui suoi passi per dare man forte al complice.

Immediatamente bloccati, sono stati identificati per tali Kanon Aziz, cittadino algerino di 38 anni e Assud Mustafa, anche lui algerino di 33 anni, entrambi clandestini sul territorio nazionale.

Condotti presso gli uffici del vicino Commissariato, i due creavano non pochi problemi all’interno dei locali: prima con urla e interperanze, poi provocandosi atti di autolesionismo con testate alle pareti o lesioni superficiali con le unghie delle mani.

Alla fine sono stati definitivamente immobilizzati – non senza difficoltà – dagli operatori, che però a loro volta hanno riportato delle lesioni giudicate guaribili in tre giorni per ciascunio dei due Agenti intervenuti. Anche la ragazza di 23 anni coinvolta ha riportato lesioni e conseguenze fisiche dopo lo scontro, con una prognosi di 4 giorni.

I due sono stati posti in stato d’arresto per i reati di Rapina in concorso, Lesioni Personali, Ingiuria e Resistenza a Pubblico Ufficiale.
L’Assud, che annovera diversi precenti penali in passato, veniva condotto presso il carcere veneziano di Santa Maria Maggiore, mentre il Kanon, ancora incensurato, veniva liberato dopo la convalida del provvedimento d’arresto.

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