Il Chievo soffre, stringe i denti, lotta con ardore e vigore, ma nella ripresa viene preso dalla paura di vincere.
Indietreggia troppo, lascia ad un Genoa, non brillantissimo, campo e rifornimenti continui per Alberto Gilardino.
Alla fine, il Chievo esulta e quasi non ci crede. Un pomeriggio di passioni che si era aperto con una colossale stupidata di Konate che, dopo soli 4′, aveva strattonato Stoian per un rigore solare. Paloschi metteva dentro e la partita prendeva un canovaccio tattico che il Chievo desiderava.
Genoa a far la partita, gialloblù a ripartire. Il Genoa fa fatica a cambiare marcia, Motta trova il gol che l’offside di Gilardino vanifica.
La ripresa fila via ancora più chiara sotto il profilo tattico. Il Genoa prova a perforare il muro di un Chievo che ha la colpa di pensare solo alla difesa e Gilardino lo punisce.
Sino all’episodio del secondo rigore. Gasperini si alza dalla panchina e se ne va prima della conclusione di Paloschi che fa esplodere il Bentegodi. Se i segnali vogliono dire qualcosa, la fiducia del Chievo di agguantare la salvezza non è mai stata così alta in queste settimane.
Chievo – Genoa 2-1.
Arbitro: Gervasoni di Mantova 6.
Reti: 4’pt Paloschi (rig), 43’st Gilardino, 47’st Paloschi (rig)
Ammoniti: Konate, De Maio e Cofie per gioco falloso, Canini per comportamento non regolamentare.
I gol:
– 4’pt: Punizione di Guarente, evidente trattenuta di Konate su Stoian. Rigore giusto che Paloschi trasforma spiazzando Perin.
– 43′ st: ennesimo angolo dalla destra per il Genoa, spunta in mischia la testa di Gilardino che beffa Agazzi.
– 47′ st: secondo rigore per il Chievo. Motta si fa sorprendere da Lazarevic e lo affonda. Dal dischetto Paloschi concede il bis.
Mattia Cagalli
[09/03/2014]
Riproduzione vietata