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CHIEDONO UN PASSAGGIO, SEDUCONO IL CONDUCENTE E LO DERUBANO

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MARGHERA | Ci si ricorderà  del 57enne veneziano che era entrato in un kebab di Mestre l’8 aprile scorso unicamente con l’intenzione di mangiarsi un panino e che alla conclusione della sua disavventura ci aveva rimesso la sua collana d’oro per aver dato un passaggio imprudente a quattro donne che lo hanno derubato dopo avergli proposto un rapporto sessuale. Tutto poteva aspettarsi il malcapitato tranne che, oltre all’individuazione delle autrici del furto, la polizia riuscisse anche a recuperare quel prezioso a cui era affezionato.
Giusto per riepilogo, ricordiamo che mentre l’interessato era impegnato ad addentare un panino accomodato in un tavolino, è stato avvicinato da quattro ragazze tra i venti e i trent’anni che gli si erano seduteaccanto. Le ragazze, dopo averlo approcciato, gli hanno chiesto la cortesia di essere accompagnate a Marghera.
Vinte le resistenze iniziali dell’uomo, le quattro uscivano con lui dal locale e salivano sull’auto dello sventurato che, raggirato, acconsentiva di accompagnarle a Ca’ Emiliani.
Prima di scendere a destinazione, però, le donne erano riuscite a far accostare il malcapitato in una zona appartata con l’offerta di una prestazione sessuale, che non ci sarebbe stata. Solo in un secondo tempo la vittima si accorgeva della sparizione della sua collana, e, probabilmente imbarazzato al pensiero di dover dare una spiegazione a casa circa la vicenda, ritornava a Ca’ Emiliani nella speranza andata delusa di ritrovare le quattro giovani e farsela restituire.

L’uomo, comunque, si è fatto coraggio e ha sporto denuncia presso il Commissariato di via Cosenz, dove, raccolte le dichiarazioni iniziali e le descrizioni, la logica investigativa degli inquirenti ha condotto a puntare la lente verso l’ambiente delle donne bulgare senza fissa dimora dedite alla prostituzione. Facendo centro. Infatti, predisposto un album fotografico, la persona offesa ha saputo riconoscere senza ombra di dubbio tre delle donne cui aveva dato un passaggio, artefici in concorso del furto che ha subito.

In più, avendo il personale del Commissariato ampia conoscenza del territorio e delle realtà  che vi operano, si è individuato anche il “Compro oro” presso cui era stata venduta la collana per un importo superiore a 500 euro. Presso tale esercizio commerciale il titolare aveva regolarmente fotografato e registrato l’acquisto della collana consegnata da K.I.A., di 25 anni, una delle tre ragazze riconosciute dalla persona offesa. Caso chiuso? No, e non solo perché manca all’appello un’altra ragazza, ma anche perché in data 12 aprile, sempre presso il Commissariato di Marghera, si è presentata un’altra persona per denunciare un episodio simile.
Si tratta di S.S., il quale, in data 01 aprile, mentre si trovava presso un bar di via Fratelli Bandiera, veniva avvicinato da una ragazza, la quale con accento dell’est europa gli chiedeva un passaggio in macchina fino a Mestre. Il medesimo si dichiarava inizialmente titubante perché aveva capito di aver ricevuto la richiesta da parte di una prostituta; tuttavia, viste le insistenze e per il fatto che lei gli faceva un po’ pena, decideva di acconsentire. Così, nel momento in cui salivano in macchina, si materializzava una seconda donna che prendeva posto sui sedili posteriori. Lo sventurato iniziava a condurre il suo veicolo verso Mestre e le due donne iniziavano a distrarlo, a toccarlo e a chiedergli se volesse una prestazione sessuale, che lui rifiutava. Giunti presso una rotonda a Corso del Popolo, su richiesta di accostare, le due donne scendevano e solo successivamente la persona offesa si accorgeva che erano state sottratte le sue due collane in oro che portava al collo.
Successivamente convocato per essere sottoposto a individuazione fotografica, il derubato riconosceva in M.I.A., anche lei di 25 anni, la donna a cui aveva acconsentito di dare un passaggio e che si era seduta davanti in auto.
Pertanto, sulla base delle ricostruzioni fornite, la Polizia di Stato di Marghera ha deferito alla competente A.G. quattro donne per l’ipotesi di furto in concorso.

E’ noto che lungo via Fratelli Bandiera – Marghera sono operanti, tra altre etnie, donne di cittadinanza bulgara senza fissa dimora dedite alla prostituzione.
Tra le ipotesi oggi al vaglio, visti i due episodi descritti, si propende a ritenere che sia anche operante un gruppo delle stesse che, attraverso espedienti come quello di chiedere un passaggio in automobile, avvicinino potenziali clienti con lo scopo di impossessarsi di preziosi, sottraendoli agli ignari cittadini mentre vengono distratti con attenzioni di tipo sessuale.
Tali preziosi verrebbero successivamente poi piazzati per ricavarne una monetizzazione.
Tale ipotesi sarebbe confermata anche dal fatto che in questi ultimi giorni le donne bulgare dedite alla prostituzione hanno fatto perdere le loro tracce o, quantomeno, non esercitano più nei posti dove era consueto trovarle.
Adesso il Commissariato di Marghera è in attesa di ulteriori segnalazioni che permettano di accertare altri episodi come quelli già  accertati.

I Poliziotti di Marghera, pertanto, determinati a debellare il fenomeno, stanno verificando la sussistenza di altri episodi simili ed invitano, a tal fine, chiunque abbia subito i medesimi fatti a presentarsi presso gli Uffici di Polizia e fornire ogni elemento utile.


[redazione@lavocedivenezia.it]

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[18/04/2013]

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