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Casino', il sindaco Orsoni relaziona e i sindacati fanno sciopero

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Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia, è intervenuto oggi nel corso della seduta straordinaria del Consiglio Comunale con una accurata relazione sulla situazione del Casinò di Venezia.
Al dibattito che è seguito hanno partecipato attivamente sia consiglieri di minoranza sia di maggioranza e si è registrato l’intervento di esponenti di alcune sigle sindacali.
La seduta straordinaria si è chiusa nel pomeriggio con l’approvazione di una mozione che:“verificata la situazione della Casa da Gioco e le prospettive future da considerarsi nell’interesse generale della città ” e “valutato urgente un piano complessivo di rilancio delle attività  del Casinò di Venezia che tenga conto delle capacità  professionali della Società  e delle possibili azioni di investimento”,
Impegna il sindaco a “sviluppare, previo confronto con tutti i soggetti interessati, tutte le opzioni gestionali e le soluzioni strategiche volte a migliorare il rendimento del Casinò di Venezia in funzione delle politiche di bilancio del Comune stesso, riferendone al Consiglio al più presto”.
Si rende noto che la reazione delle sigle sindacali registrata ancor prima della chiusura della seduta di Consiglio sul tema, è stata la proclamazione di una seconda iniziativa di sciopero di tutti i dipendenti dalle ore 15 del 22 novembre alle ore 6 del 23 novembre.

Qui sotto la relazione integrale del sindaco Giorgio Orsoni.

[2011-11-22]

Relazione del Sindaco di Venezia

Quando ho incontrato i Sindacati al Casino', venerdà 11 novembre, mi e' stato fatto notare che nella mia campagna elettorale avevo promesso di non privatizzare il Casino'.
La realta', come ho ammesso francamente, e' che la situazione reale del Casino' non era da me conosciuta nella sua interezza e nella sua completezza; solo con la Due Diligence presentata due settimane dopo l’insediamento del nuovo Amministratore Delegato (14 luglio 2010) e' emerso che gli incassi non rispettavano quelli stimati a budget e che nell’anno 2010 le dimensioni della perdita d’esercizio si sarebbero attestate in circa 30 milioni di euro.

La verifica svolta sulla situazione economico-finanziaria-patrimoniale del primo semestre 2010 della Societa' descriveva, gia' allora, la situazione debitoria della Casino' quantificandola in: 135 milioni di euro.
Dall’estate 2010 la Casino' SpA ha quindi prodotto, con cadenza mensile, il Rolling Forecast che consiste nella predisposizione di una previsione “anno a finire” aggiornata mese dopo mese per fornire tempestivamente e continuativamente al Consiglio di Amministrazione e alla Direzione Societa' Partecipate del Comune di Venezia, l’andamento del Casino'.
Solo adesso l’Azienda lavora con gli uffici competenti comunali con un flusso costante di informazioni e revisioni aggiornate.

La realta' e' che gli incassi hanno iniziato a calare dal secondo semestre 2007 e le flessioni registrate sono sempre state continue con la sola eccezione del terzo trimestre 2010.
Il calo degli incassi nel periodo 2006-2010 si e' attestato ad un – 21,5% che si evolve in un -30% qualora si considerasse gia' il pre-consuntivo 2011.
Va da se' che il dato cumulato appare meno drammatico se analizzato in un contesto piu' ampio di mercato non solo del gioco ma analizzando i diversi settori produttivi.
In un panorama, comunque, di introiti in continuo calo, pochi investimenti sono stati fatti per contrastare la situazione di flessione in attesa della definizione della nuova collocazione del Casino' che ha condizionato per troppi anni le scelte della CMV.

A fronte di questo continuo trend di flessione degli introiti, tuttavia, i trasferimenti in favore dell’Amministrazione Comunale non hanno registrato una proporzionale riduzione, anzi, l’Azienda si e' vista costretta ad erogare all’Ente pubblico importi superiori a quanto nelle sue capacita' generando, di fatto, risultati sempre in perdita che hanno minato la struttura patrimoniale e finanziaria della Societa'.
Ricordo altresi' che nel luglio 2007 e' stata sottoscritta la nuova Convenzione che regola i rapporti tra Comune e Casa da Gioco e gia' dallo stesso anno si e' dovuto ricorrere ad operazioni straordinarie nella ricerca del pareggio di bilancio, purtroppo solo a livello patrimoniale e non economico.

Dal 2008 in poi la clausola di salvaguardia in favore della Casino' non e' mai stata attivata pur pretendendo somme non sostenibili da parte della SpA in quanto i risultati conseguiti in termini di incasso complessivo si sono sempre di molto discostati dalle previsioni convenzionali, che prevedevano un bilancio in pareggio e incassi in crescita che non si sono mai verificati: 10 milioni in piu' della realta' gia' nel 2002 e 232milioni nel 2011, piu' di 80 milioni in piu' della realta' che si e' verificata di 150 milioni.
Pur in presenza, negli scorsi esercizi, di alcune operazioni straordinarie per circa 65 milioni di euro, il totale delle perdite cumulate negli esercizi 2005 – 2010 ammonta a circa 91,5 milioni di euro.
D’altro canto dette operazioni straordinarie hanno, o hanno avuto, delle ricadute economiche, patrimoniali e finanziarie sulla Societa' con influenze anche nel lungo periodo e delle quali e' necessario tenere debito conto.

Perdite 2005: nonostante si fosse registrata una plusvalenza di 5,4 milioni di euro derivante dalla cessione della partecipazione di maggioranza in Palazzo Grassi SpA, l’Azionista nel 2006 ha ricapitalizzato la Societa' attraverso un conferimento in natura (parte del Palazzo Vendramin Calergi) per euro 15 milioni, la parte residua non conferita e' stata, viceversa, acquistata dalla Societa' attraverso indebitamento (euro 33 milioni) cedendo al sistema bancario crediti futuri (sino al 2031) nei confronti dell’Amministrazione Comunale, indebitando il Casino' per 60 milioni di euro.
2007: operazione di conferimento di ramo d’azienda, comprendente il marchio “Casino' di Venezia” alla controllata Meeting & Dining Services s.r.l. .
Il conferimento comporta per Casino' SpA un canone per l’utilizzo del marchio di 1,5 milioni di euro annui con un appesantimento finanziario complessivo sino al 2025 per complessivi euro 27 milioni.

Alla fine dell’esercizio 2008 à‹ stato deliberato e sottoscritto l'aumento di capitale che ha elevato la misura dai precedenti euro 8.000.000 ad euro 48.026.525. Si e' trattato di un aumento attraverso un conferimento in natura di beni – il Palazzo del Casino' del Lido di Venezia (valorizzato a 34 milioni di euro per la nuda proprieta') e i beni artistici contenuti nella sede di Ca' Vendramin Calergi .
Anche quest’ultimo aumento di capitale non ha aiutato la Societa' dal punto di vista finanziario.
Per quanto attiene, invece alle perdite 2009, l’Azionista Comune di Venezia ha provveduto al loro parziale ripianamento con il versamento di euro 20,5 milioni riportando a nuovo quelle eccedenti tale importo.
2010: si e' deliberato di ridurre il capitale al fine di rappresentarne piu' chiaramente l’effettiva consistenza residua; in particolare si e' provveduto alla copertura delle residue perdite degli esercizi 2008 e 2009, nonche' di quelle maturate sino al 30 settembre 2010. Le perdite previsionali dell’esercizio 2011 gia' riproponevano la situazione di cui all’art. 2447 c.c.

Per superare la questione ed evitare che essa si ripresenti nell’esercizio 2012, l’Azionista sta lavorando con il CdA per arrivare ad una ricapitalizzazione che consenta alla Casinàš di effettuare gli investimenti previsti.
Ne deriva che, sotto il profilo finanziario, l’indebitamento e' passato da 71,5 milioni del 2005 a 141 milioni di euro nel 2010, che alla data del 31 ottobre sono diventati 177 milioni.
Durante questo periodo il Casino' di Venezia ha assorbito cassa per un totale di circa 54 milioni di euro.

Alla luce di quanto precede, le operazioni “Ca’ Vendramin” e “Marchio” perfezionate nel triennio 2006 – 2008 comportano da un punto di vista economico costi per: 3,2 milioni di euro annui e da un punto di vista finanziario un assorbimento di cassa per 5,7 milioni di euro annui (base 2011).

Se mi dichiaravo contrario alla privatizzazione, in citta' esisteva un partito molto forte e trasversale tra tutte le forze politiche che voleva si procedesse nel senso di una bad company e che la Casino' portasse i libri in Tribunale facendo chiudere il casino' per sei mesi.
In questa situazione, sia i dipendenti, sia il Comune avrebbero avuto un lungo periodo senza reddito e i contratti di lavoro sarebbero stati riscritti da zero.

Mi sono dichiarato contrario sin dal primo momento alla bad Company (ottenuta attraverso il fallimento della Casino' SpA e la riassunzione dei dipendenti in un’altra societa') un atto non socialmente accettabile per un’azienda che, comunque, ante trasferimenti in favore del Comune di Venezia ha sempre mostrato una redditivita' media di 70 milioni di euro annui.

Il piano di risanamento e' iniziato da subito attraverso la diminuzione delle figure di staff privilegiando il gioco, passando da 330 a 306 unita', diminuendo cosi' lo staff del 20% rispetto alla struttura organizzativa precedente dopo aver completato quanto previsto dal Piano industriale e suggellato dall’accordo sindacale del 23 agosto.
La rifocalizzazione dell’Azienda sul core business e' stata realizzata da un punto di vista gestionale e il processo di riorganizzazione iniziato a ottobre 2010 continua attraverso l‘accordo sindacale del 23 agosto 2011 che ha permesso una revisione delle relazioni industriali e una ristrutturazione del personale concentrandolo nelle aree produttive e focalizzando l’Azienda nel marketing B2C e B2I con l’obiettivo di rinnovare l’offerta di gioco rispondendo alle esigenze della clientela.

Va in questa sede fatto presente che l’attuale scenario europeo dei casino' evidenzia un trend negativo in tutta Europa (Germania -10%, Grecia -18%, Portogallo -5%, Spagna -14% Slovenia -15%) con l’unica eccezione rappresentata dall’Inghilterra che oggi sta divenendo il nuovo centro di attrazione mondiale per i “nuovi ricchi” rappresentati da Cinesi, Russi e Indiani.
Anche il Gioco di Stato rappresenta ormai oggi un agguerrito concorrente per il nostro Casino'. I giochi pubblici in denaro nel portafoglio dei Monopoli di Stato hanno evidenziato una raccolta che e' passata dai 15 miliardi di euro del 2003 ai 61 miliardi del 2010. Con riferimento poi all’anno in corso la raccolta dei primi 8 mesi 2011 delle slot e delle VLT à‹ stata pari a 48,3 miliardi di euro con un incremento sul pari periodo 2010 di poco meno del 24% e con una diffusione pari a oltre 380 mila apparecchi per quanto concerne le slot e di oltre 28mila (ma arriveranno presto a 57mila) per quanto riguarda le VLT.

Va ricordato in questa sede che per centrare l'obiettivo del pareggio di bilancio sono gia' in atto da parte dello Stato una serie di interventi mirati, nel tentativo di conciliare quanto il legislatore ha chiesto al mercato dei giochi in termini di “contributo aggiuntivo” con il rispetto di un settore che inizia a mostrare le prime sofferenze e che ha bisogno, ora piu' che mai, di nuovi interventi. Questo intervento ha messo in crisi tutti gli altri giochi di Stato: il Totocalcio e' morto ed anche il Superenalotto ha perso piu' del 30%.
Tra le principali novita', la conferma della nuova imposta del 6% sulle vincite superiori a 500 euro, dal 2012.
Sul Superenalotto, poi, la nuova tassa sulle “maxi vincite” per il 90% finira' nelle casse dell'Erario, mentre il restante 10% andra' ad alimentare le vincite delle categorie piu' basse, ovvero i ´4ª e i ´3ª.
Il nuovo prelievo non risparmiera' comunque gli altri giochi, da Win For Life ai Gratta&Vinci.
Sulle prime si e' cercato dà tutelare gli investimenti degli operatori. L'aumento del Prelievo unico erariale al 13% dal 2013 sara' progressivo ma a pagare il conto, saranno anche i giocatori, con una riduzione del Payout (la restituzione in vincite delle somme giocate) dal 75% al 74%.
Per le nuove VLT, invece, oltre a prevedere il 6% sulle maxivincite, nel 2012 il prelievo erariale salira' al 4% per poi passare al 4,5% dal 2013.

Nel 2011 il Casino' ha rivisto mensilmente il budget iniziale di 176 milioni riposizionandosi a una previsione di incassi pari a 151 milioni di euro che e' stata comunicata gia' a maggio 2011, sia alle Commissioni Consiliari competenti (II e VIII) sia alla Direzione Societa' Partecipate con una perdita di euro 16 milioni dopo aver trasferito al Comune 70 milioni di euro e ottenendo la ricapitalizzazione pari a 10 milioni di euro con un saldo netto per l’Ente di 60 milioni di euro.
Ricordo che dopo aver redatto il proprio piano industriale nel settembre 2010 gia' a maggio 2011 la Casino' aveva informato l’Azionista circa il possibile rischio di un incasso complessivo pari a 151 milioni di euro, dato questo, che sta divenendo il risultato tendenziale finale.

Pertanto, non resta alternativa alla urgente e imprescindibile revisione dei contenuti della Convenzione in essere in tema di ripartizione degli introiti tra Casa da Gioco ed Ente titolare della licenza.

A differenza di quanto avvenuto in passato, e' necessario definire, quindi, finora un nuovo rapporto che, nello spirito dell’art.23 della Convenzione stessa, miri a garantire almeno il pareggio di bilancio della Societa' mettendola, pertanto, al sicuro dall’eventualita' di ulteriori erosioni del Patrimonio Netto. Ricordo che la Convenzione esistente prevede il pareggio economico e non patrimoniale, come avveniva in passato.

La base di riflessione per l’esercizio 2012 potrebbe essere rappresentata da un importo “minimo garantito” di euro 40 milioni eventualmente conguagliato sino alla misura che consenta il pareggio economico di bilancio e finanziando gli investimenti deliberati e improcrastinabili.

Qualora la convenzione con il Comune di Venezia non fosse rivisitata gia' a partire dal 2012 prevedendo l’adeguamento dei trasferimenti in favore dell’Amministrazione in misura variabile sugli incassi di gioco prodotti, la perdita 2012 eroderebbe ancora una volta il Patrimonio della Societa'.

Per completezza di informazione si fa presente che gli altri Enti titolari della licenza ministeriale per l’esercizio del gioco d’azzardo trattengono attualmente le seguenti aliquote sugli introiti generati: Sanremo 34%, Campione 30% e Saint Vincent 10%.
Qualora la Convenzione fosse rivista e il volume di incassi 2012 si attestasse in 140 milioni di euro, il Patrimonio Netto della Societa' potrebbe non essere eroso raggiungendo un equilibrio di bilancio per l’esercizio 2012, presupposto, questo, necessario per poter accedere al credito bancario per finanziare gli investimenti immobiliari e per attuare il piano di rilancio della Societa'.

In uno scenario in cui si voleva trasformare il Casino' in una bad Company, l’Azionista, il CDA e il management del Casino' hanno privilegiato l’obiettivo di arrivare all’accordo sindacale del 23 agosto che molti consiglieri comunali hanno contestato perche' troppo favorevole ai dipendenti mentre era l’unico modello possibile per un processo di risanamento condiviso. Spero peraltro che, pur in questo clima, venga portato avanti l’accordo obbligando altrimenti l’Azienda a scelte radicali.

Ma se ho ereditato un Casino' in una difficile situazione patrimoniale economica e finanziaria, quello che abbiamo trovato in Comune e' ancora piu' complesso (l’indebitamento atteso al 31 dicembre 2011 del Comune sara' pari a circa 400 milioni di euro).
In questa condizione, noi non siamo l’Azionista ideale ne' per il Casino', ne' forse per altri tipi di azienda che non siano in grado di autofinanziarsi autonomamente mentre dal Casino' abbiamo sempre preteso di essere finanziati.

Ad una visione poco analitica e molto ristretta al mercato italiano, il business del Casino' puo' sembrare un business oligopolistico e labour intensive dove il costo del lavoro e' l’unica problematica percettibile.
La realta' à‹ ben diversa, oggi, l’attivita' del gioco ha contestualmente le 3 aree di criticita' che rendono un business complesso: servono capitali, tecnologie e risorse umane.

Tralascio la parte tecnologica, non perche' meno importante, slot e on – line rappresentano infatti una leva strategica per lo sviluppo futuro di questa Societa', ma perche' preferisco concentrarmi sui capitali che devono essere ingenti per seguire l’evoluzione del business e contrastare la concorrenza internazionale.

Dalle sollecitazioni esterne avute dai possibili investitori, c’e' chi mi ha proposto di investire in un nuovo Casino' di Tessera con un albergo di 500 camere che assieme allo Stadio potrebbe rappresentare il nucleo fondamentale del Quadrante di Tessera.
L’idea della privatizzazione non e' stata cercata, ma abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse di tipo spontaneo.

Quindi, la privatizzazione oggi non e' una priorita'; il percorso iniziato deve continuare se vogliamo che la Citta' abbia un Casino' degno di questo nome e non un progetto che veda la contrazione come asset primario per la nostra citta'.

La chiusura di Ca’ Vendramin e' un’opzione per risparmiare come qualcuno auspica ma rappresenterebbe, a mio avviso, un danno peggiore dell’affidamento e gestione a terzi e porterebbe come conseguenza il sacrificio di almeno un centinaio di posti di lavoro.

Le aziende devono prima di tutto essere gestite da chi ha cuore l’interesse sociale.
Io come Sindaco ho voluto come obiettivo del Casino' il raggiungimento di un suo equilibrio economico. L’Azienda e' stata ristrutturata senza operazioni traumatiche sul personale, ma il futuro che potrebbe avere con un azionista forte e internazionale e' quello di maggiori incassi, maggiore offerta, e maggiore occupazione su tutto il Territorio di riferimento.
Non dobbiamo pero' dimenticare quali sono le indicazioni della nuova Legge Finanziaria che obbligano gli Enti pubblici a privatizzare le societa' municipalizzate, opzione da considerare seriamente.

Il Casino', con molta franchezza ha due scenari davanti: quello dello sviluppo capace di investire e che favorisce nuova occupazione, e quello dell’arroccamento che prevede sacrifici occupazionali.

Giorgio Orsoni

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