L’indagine della Guardia di Finanza dell’Aquila che ha portato all’arresto dell’imprenditore Di Tella, vicino ai boss dei Casalesi e accusato di estorsione aggravata, vede in qualche modo coinvolto anche il Casinò di Venezia, che ai boss mafiosi, in quanto assidui giocatori, offriva – inconsapevolmente – ospitalità gratuita e un trattamento da veri signori.
E’ vergognoso che il Casinò sia divenuto il luogo per eccellenza degli incontri tra gli uomini legati al clan dei Casalesi, che qui si davano appuntamento per riciclare denaro sporco e scambiarsi informazioni, nell’indifferenza generale e nella totale assenza di controlli.
In Italia il gioco d’azzardo dovrebbe essere soggetto ad una rigorosa regolamentazione da parte dello Stato: per questo motivo ho indirizzato al Ministro dell’Interno un’interrogazione con cui chiedo che vengano predisposti tutti gli accertamenti necessari per verificare eventuali casi di riciclaggio di denaro sporco, proveniente dall’attività illecita di Cosa nostra, all’interno del Casinò di Venezia.
Chiedo inoltre al Ministro che venga fatto ricorso all’ausilio delle squadre mobili della Polizia di Stato al fine di contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata in una struttura pubblica e scongiurare il ripetersi in futuro di simili episodi che screditano l’intera città di Venezia”.
Arianna Spessotto
Cittadina Portavoce
Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati
[07/07/2014]
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