Stefano Domenicali gioca d’anticipo e lascia la Ferrari prima di venire rimosso.
Il team principal Ferrari aveva capito che sarebbe stato quello l’esito dopo il disastroso Gp del Bahrein, e quindi ha deciso di dimettersi.
In questo si dovrebbe evitare un processo (anche mediatico) alla sua squadra e una possibile rivoluzione tecnica che avrebbe complicato ulteriormente la stagione, già compromessa, della Rossa.
Luca di Montezemolo, il presidente, ha fatto poco o nulla per trattenerlo, convinto che la decisione fosse inevitabile (il sostituto, Marco Mattiacci, infatti, era già pronto).
Solo i risultati futuri diranno se sostituire Domenicali sia stato davvero per il bene della Ferrari.
Dopo Bahrein, venerdì a Maranello è arrivato (non casualmente) anche Sergio Marchionne e sabato l’ormai ex team principal ha preso la decisione, dopo aver incontrato anche il capo del personale.
Stefano Domenicali ha così salutato l’addio alla Ferrari: «Ci sono particolari momenti nella vita professionale di ognuno di noi, in cui ci vuole il coraggio di prendere decisioni difficili e anche molto sofferte. È ora di attuare un cambiamento importante. Da capo, mi assumo la responsabilità, come ho sempre fatto, della situazione che stiamo vivendo. Si tratta di una scelta presa con la volontà di fare qualcosa per dare una scossa al nostro ambiente e per il bene di questo gruppo, a cui sono molto legato».
Seguono ringraziamenti, ricambiati da Montezemolo, che parla di «grande senso di responsabilità dimostrato anche oggi anteponendo l’interesse della Ferrari al proprio. Ho stima e affetto per Domenicali, che ho visto crescere professionalmente in questi 23 anni di lavoro insieme».
Marco Mattiacci arriva quindi, ed è uno che ha fama di essere più duro con i suoi collaboratori. Il nuovo arrivato, che sarà già presente al Gp della Cina, come il suo predecessore, è un manager: era responsabile, con ottimi risultati, di Ferrari Nord America.
Redazione
[15/04/2014]
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