Calcioscommesse, il demone ritorna. Sono ben undici le partite italiane sospette di combine. I dati arrivano dal rapporto 2013-2014 presentato al Parlamento Ue da Federbet, Federazione di operatori del settore scommesse che lotta contro la manipolazione sportiva. Sono chiaramente gli operatori del mercato delle scommesse, infatti, a subodorare i flussi anomali di denaro che convergono su una giocata piuttosto che su un’altra.
Tra le partite truccate descritte nel rapporto ci sono anche numerosi incontri che riguardano squadre italiane.
Ad essere sotto esame sono gli incontri di Catania-Atalanta in A. In Serie B: Cittadella-Empoli, Palermo-Crotone, Padova-Carpi e Crotone-Trapani.
Paganese-Frosinone 1-2 del 9 febbraio, Paganese-L’Aquila del 9 marzo, Barletta-Benevento 1-6 del 30 marzo, Benevento-Viareggio 3-2 del 27 aprile e Prato-Benevento 3-3 di maggio sono sotto la lente d’ingrandimento per la Lega Pro.
Addirittura su un’amichevole convergono sospetti, e cioè su Levski Sofia-Lazio giocata il 25 maggio, finita 3-2.
Il fenomeno è molto esteso a livello europeo. Sarebbero 110 le combine registrate nell’ultima stagione in Europa. Primato unicamente italiano: il nostro paese sarebbe l’unico ad essere coinvolto per una partita di Serie A. Secondo una visione allargata le partite sospette sarebbero addirittura 460. Un’enormità.
L’Atalanta, associata al calcioscommesse, ha subito diffuso un comunicato sottolineando come “già due settimane fa l’Atalanta aveva ricevuto la medesima informazione da un professionista che si occupa di monitorare i flussi delle scommesse e che, in passato, ha lavorato anche per le istituzioni calcistiche internazionali”. “Non appena ricevuta la segnalazione – si legge – l’Atalanta, anche nel rispetto del codice etico recentemente adottato, ne ha tempestivamente informato la Procura Federale, per il tramite della propria dirigenza e dell’Ufficio Legale. Ovviamente, la notizia non è stata divulgata, al fine di consentire alla Procura Federale di poter effettuare gli eventuali accertamenti con la massima riservatezza, come prescritto dai regolamenti”. “L’Atalanta, pertanto, si dichiara certa di aver operato con la massima efficienza e correttezza”, conclude la nota.
Redazione
[03/06/2014]
Riproduzione vietata