Se cade il governo migliorano i conti pubblici. Questo è quello che emerge dai dati Cgia di Mestre, che rileva come, se questo dovesse accadere, il rapporto tra Deficit e Pil tornerebbe a stare sotto il 3 %, soglia richiesta per rispettare gli accori con la UE. Tutto questo, ovviamente, a discapito delle tasche degli italiani.
Tra ottobre e dicembre, infatti, se Letta non fosse più al potere e il Parlamento non trovasse un nuovo Esecutivo, i cittadini oltre a subire l’aumento dell’Iva, si ritroverebbero a pagare ancora una volta l’imu sulla prima casa. Questo porterebbe nelle casse dello Stato, entro la fine del 2013, 3,4 miliardi che consentirebbero di far tornare il deficit/Pil, come detto, sotto il 3% e finanziare il Cig in deroga e le missioni dei militari.
Ma dal prossimo 1 ottobre, come spiega Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia, l’Italia si ritroverà, probabilmente, con l’aliquota iva più elevata tra i maggiori competitors dell’area euro. «Una famiglia italiana composta da 4 persone pagherà quasi 26 euro in più di Iva in questi ultimi 3 mesi del 2013 e ben 103 euro nel 2014».
Sara Prian
[29/09/2013]
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