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By-pass di Campalto: un’opera “al di fuori della legge”

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campalto piazza

Siamo il gruppo di sventurate famiglie che subiranno a brevissimo i danni del disastro ambientale chiamato “opera stradale by-pass di Campalto”. Vogliamo segnalare ulteriormente il nostro martirio perché finiremo seppelliti in un tragico destino: la morte urbana delle nostre vite causata da un’ inutile opera mangiasoldi che sbranerà il territorio e il nostro futuro.

La tragedia è che la dispotica intesa politica locale vuole realizzare questo mostro di cemento a qualsiasi costo, pressando Anas a divorare 57,6 milioni di euro di pubbliche risorse.

Si vuole costruire questo by-pass stradale senza la tutela della fascia di rispetto di 300 metri dalla gronda lagunare, distanza obbligata dalla legge Galasso del 1985 e dal decreto Urbani del 2004:
praticamente una montagna di cemento che viola le conformità urbanistiche del Palav e ignora la salvaguardia del territorio nei riferimenti della paesaggistica del nuovo PTRC regionale.

Per confermare che quest’opera è “al di fuori della legge”, vogliamo evidenziare che nel territorio, a breve distanza da questo futuro scempio urbano, per le stesse regole di legge dei vincoli paesaggistici è saltato il tanto discusso Palais Lumière.

Il quadro globale poi si allarga con le notizie del nuovo Stadio di Tessera, ove risulta che il trust di aziende interessato a costruirlo ha dichiarato che garantirà assolutamente il rispetto di tutti i vincoli paesaggistici esistenti.

Allargando ancora il contesto delle grandi opere, è notizia pubblica lo spostamento di percorso verso nord della TAV, come risulta nei comunicati interni della Regione: questo cambio di tragitto consentirà il rispetto dei vincoli di salvaguardia imposti per la distanza dalla gronda lagunare.

Un’altra situazione lampante riguarda la futura seconda pista dell’Aeroporto Marco Polo che, sempre a causa di questi obbligati vincoli paesaggistici, sembrerebbe definitivamente in forse.

La condizione di essere un’opera “al di fuori della legge”, riguarda anche l’obbligo di interdizione al traffico pesante che il comune di Venezia richiede nel transito di questo by-pass: è palesemente un’irregolarità urbana (nonché una presa in giro) inserire tale divieto in un tratto interno ad una strada statale interamente camionabile.

Rimane sempre il sospetto che si voglia realizzare questo by-pass perché rappresenta un
collegamento veloce verso il discusso Quadrante di Tessera, senza nessuna utilità per l’area di Campalto, con un aumento immediato di polveri sottili e danni alla salute dei residenti.

Vogliamo porre in tal senso una domanda: perché il comune di Venezia non ritiene opportuno procedere con una rilevazione preventiva da parte di Arpav dei valori di inquinamento ambientale dell’area, per verificare la compatibilità con un incremento della rete viaria di attraversamento?

L’area di Campalto negli ultimi decenni è stata individuata come zona in cui è stato possibile seppellire diverse “scorie” inquinanti; ci si chiede come mai le istituzioni pubbliche chiamate a tutela dei cittadini e dei beni comuni dimostrino tanta noncuranza e negligenza.

Concludiamo, ricordando che anche la gara d’appalto di questo by-pass presenta situazioni di dubbia regolarità, poiché Anas avvalla un ricorso della ditta giunta seconda classificata, accetta un accordo successivo all’aggiudicazione provvisoria e stabilisce un affidamento dei lavori ad entrambe le imprese arrivate prima e seconda in graduatoria: tutto ciò è in contrasto con i criteri di aggiudicazione esplicitati nel bando di un concorso pubblico, nonché, di conseguenza, viola il rispetto della trasparenza pubblica e delle norme previste dal DLgs 163/2006 Codice degli stessi
contratti pubblici.

In un momento in cui stanno emergendo irregolarità nelle procedure di gestione finanziaria per la realizzazione di grandi opere nel nostro territorio, cresce nell’opinione pubblica l’esigenza di un maggior controllo, di un ascolto attivo verso i cittadini che chiedono alle istituzioni di rendere conto su come sono utilizzati i finanziamenti pubblici e, soprattutto, chiedono una condivisione sociale delle finalità prefissate dalle scelte che trasformeranno definitivamente il nostro territorio.

Comitato by-pass di Campalto

[14/10/2013]

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