Il nostro portierone l’ha capito subito che era una cosa seria. L’allenamento è quasi finito, si stanno tirando le punizioni: la palla schizza contro la barriera di legno, cambia traiettoria, le caviglie di Gigi provano a fare lo stesso con un movimento brusco. Troppo brusco. Crac. Un urlo.
Buffon è fuori, out causa caviglia, lo si capisce subito. Tutti i compagni gli si fanno attorno spaventati.
Buffon viene portato fuori a braccia, lui non riesce proprio neanche ad appoggiare il piede sinistro per terra. Il professor Castellacci, medico della nazionale, lo visita. Prime cure.
Ore 20 locali, il ortierone locale è atteso in sala stampa a fianco di Prandelli, quando al suo posto appare Antonio Candreva, si capisce che è accaduto qualcosa di serio.
L’allenamento era a porte chiuse, ma i giornalisti capiscono subito: «Perché Buffon è uscito dal campo prima della fine?». Prandelli si stizzisce: «E voi come fate a saperlo?». Poi la verità.
Buffon è fuori, out causa caviglia, si tratta di una distorsione molto, molto seria. Poi fortunatamente la partità andrà bene, ma le premesse non erano tali da poter far stare tranquilli, con Salvatore Sirigu convalescente e Mattia Perin distratto.
«Gigi ci tiene moltissimo, farà di tutto per esserci fino alla fine, la decisione ora spetta a lui» ha raccontato Prandelli.
Buffon però è andato a dormire zoppicando con una caviglia sinistra gonfia come un melone, e i fantasmi che gli giravano intorno dicendo che il Mondiale per lui fosse già finito.
Il giorno dopo animi un po’ più sereni e Buffon che twitta i complimenti al suo sostituto e una dichiarazione d’amore per la maglia azzurra.
Di sicuro Gigi non si arrende.