Brasile Colombia stasera è più di una sfida. E’ l’appuntamento con la bella donna del calcio che finora è sfuggita anche se indossava la maglia verdeoro. Stiamo parlando della squadra che è sempre stata presente a tutti i 20 Mondiali, ne ha vinti 5, con 69 successi in 101 partite e il record di 218 gol segnati.
Tutti vogliono vedere il vero Brasile, ma soprattutto vogliono vedere giocare un bel calcio. Alla brasiliana, appunto.
Felipe Scolari nella calda serata di Fortaleza cercherà invece solo la vittoria contro la Colombia: «Ho letto troppo maldicenze su di noi. Per questo dopo gli ottavi ho convocato i giornalisti amici miei. E se non vi piace così, andate al diavolo. Tutti stanno facendo fatica — dice Felipao nel consueto show della vigilia —. E quel signore che si era lamentato per il nostro rigore con la Croazia al debutto (Van Gaal c.t. dell’Olanda, ndr ) è passato al 94’ con un rigore dubbio… Noi dobbiamo prenderci tutte le nostre responsabilità sul campo, sapendo che se troviamo qualcuno migliore di noi, la nostra vita non finisce. Non è la fine del mondo. Ma dobbiamo insistere sulla nostra strada: possiamo arrivare in fondo».
Brasile Colombia stasera ripropone un confronto impietoso, ripescando i ricordi della fantastica squadra del 1970, come anche quelli del 1994 e swl 2002.
Ma non sarà facile, perché per adesso l’unico calcio champagne è quello della Colombia migliore della storia: quattro vittorie consecutive, la nuova stella James Rodriguez sempre in gol (con una doppietta, sono 5), il c.t. argentino Pekerman che se non perde oggi (gli basterebbe arrivare ai rigori) eguaglia la striscia di dieci partite senza sconfitte ai Mondiali, che appartiene a Vittorio Pozzo, campione con l’Italia nel 1934 e 1938.
Brasile Colombia stasera, ore 22: la prova decisiva, ma Scolari si dice tranquillo: “abbiamo alcune opzioni che possono fargli male. Gli ultimi quattro scontri diretti sono stati 4 pareggi: li rispettiamo molto, ma le nostre “guerre” in campo sono da sempre contro argentini, cileni e uruguaiani. Anche per questo siamo più tranquilli: ce la giochiamo con il pallone, non coi nervi o i colpi proibiti”.
Roberto Dal Maschio
[04/07/2014]
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