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Blackout nel Cadore e nell’Agordino, 30 mila utenze al buio

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neve sulla strada auto in difficolta

La neve scende senza far rumore, ma enormi sono i disagi che provoca, soprattutto dopo l’enorme quantità scesa in queste ultime ore sulle Dolomiti. Scuole chiuse in tutto il Cadore, Zoldano, Agordino e Comelico, interi paesi sepolti da un’abbondante coltre nevosa e come se non bastasse, dalle quattro di stamattina, migliaia di persone si sono ritrovate al buio.

Il blackout che aveva colpito Cortina e le zone limitrofe durante gli ultimi giorni dell’anno, è accaduto di nuovo e in misura maggiore. In queste ore sono moltissime le zone senza corrente elettrica, in particolare la parte più alta della Provincia di Belluno e le precipitazioni nevose non sembrano placarsi.

Oltre 70 i tecnici di Enel ed altri 100 attesi, assieme ad altri 50 di Terna Rete Italia, che da stanotte hanno iniziato ad operare per cercare di ripristinare la corrente elettrica nei paesi isolati. In alcuni di questi, dove la situazione è più critica, Enel ha predisposto anche l’arrivo di gruppi elettrogeni.

30 mila sono le utenze (80-100 mila persone) rimaste senza energia e collegamento alla telefonia mobile, in special modo tra Feltrino e Agordino. La viabilità subisce poi grossi disagi a causa del rischio valanghe, che l’Arpav Veneto ha innalzato a livello 5, (codice rosso, il più alto nella scala europea) e risulta quindi più difficile raggiungere e prestare soccorso o aiuto logistico.

Sono state chiuse numerose vie di comunicazione, tra cui: la strada che porta a Zoppè di Cadore, l’Agordina da Castei a Ponte Alto, le provinciali di Digoman e Valle Imperina, la strada che dal Falzarego scende a Cortina, fino a Pocol e i passi San Pellegrino, Giau, Fedaia, Cereda, Campolongo e Valparola, dove sono stati messi in salvo da un gatto delle nevi, quattro turisti bloccati nelle loro auto.

È comunque fin dalle 23 di giovedì 30 gennaio, che i centralini dei Vigili del Fuoco sono presi d’assalto: chi non riesce ad uscire dalla propria auto, chi dalla propria abitazione e metri di neve che minacciosi si stagliano sopra ai tetti.

Alice Bianco
[01/02/2014]

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