Nella testa di Pier Luigi Bersani c'è un'unica direzione verso cui andare: o è Cinquestelle o è elezioni anticipate. Il candidato premier del centrosinistra lo ha ribadito ieri sera a «Che tempo che fa», su RaiTre. Bersani ha ricordato ancora una volta che la prima parola tocca a lui e ha lanciato la palla al leader di M5S: «Dico a Grillo, che gioca a fare l'uomo mascherato, che io non apro tavolini e non sto qui a scambiare le sedie. Adesso dica cosa vuole fare. Tutti a casa? Va bene, però andrà a casa anche lui».Fabio Fazio gli chiede se ha incontrato Grillo, Bersani giura «assolutamente no»,ma esiste un contatto, «un parlarsi tra i nostri e i loro».
Alternativa non c'è: Bersani è convinto che appoggiare un cosiddetto 'governissimo' col Pdl sarebbe «un suicidio politico» e per affrontare la
questione fronteggia Beppe Grillo 'di petto'.
Al momento, un governo Berlusconi è per Bersani fantascienza, viste anche le «cose di gravità cosmica» che vengono imputate al Cavaliere riguardo al senatore De Gregorio.
Bersani critica Grillo anche per il suo approccio tiepido all'evasione fiscale e, sul finanziamento ai partiti, difende «qualche forma di sostegno pubblico, altrimenti la politica la fanno solo ottimati e miliardari».
Da giovedì Bersani pubblicherà online il suo programma in otto punti, sui quali chiederà la fiducia. La sua determinazione a ottenere l'incarico dal capo dello Stato ha provocato incomprensioni e tensioni con il Quirinale, che ora il segretario cerca di stemperare: «Il presidente della Repubblica ha tutto il nostro rispetto e stima. Ha detto che le forze politiche riflettano, e adesso riflettono a voce alta come sto facendo io».
Monica Manin
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[04/03/2013]