«Vogliono eliminarmi per via giudiziaria». Silvio Berlusconi si esprime con una nota scritta nei riguardi del voto della giunta per le elezioni del Senato. Il giudizio del leader Pdl è durissimo: «Questa indegna decisione è stata il frutto di una non corretta applicazione di una legge e della precisa volontà di eliminare per via giudiziaria un avversario politico che non si è riusciti a eliminare nelle urne attraverso i mezzi della democrazia».
«La democrazia di un Paese si misura dal rispetto delle norme fondamentali poste a tutela di ogni cittadino» continua Berlusconi, lanciando l’accusa più pesante: «Violando i principi della Convenzione europea e della Corte costituzionale sulla imparzialità dell’organo decidente e sulla irretroattività delle norme penali, oggi sono venuti meno i principi basilari di uno stato di diritto. Quando si viola lo stato di diritto si colpisce al cuore la democrazia».
L’ex premier si rivela in queste ore ‘molto amareggiato’ e continua a ripetere: «sono innocente, sono tra i maggiori contribuenti del Paese, non ho frodato il fisco».
Nell’interpretazione delle correnti di pensiero, si può cogliere un sentimento di ‘serrate le file’ che attraversa gli esponenti del Pdl-Forza Italia, pronti a compattarsi nella difesa del Cavaliere, dopo essersi divisi nei giorni scorsi sulla fiducia al governo.
Angelino Alfano osserva che «la risposta della giunta è un accelerazione anomala nelle procedure e svela un accanimento che nulla ha a che vedere con la giustizia».
Paolo Pradolin
[05/10/2013]
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