Silvio Berlusconi lo ha ripetuto a più riprese: «Se mi voteranno contro sulla mia decadenza, mi chiedo come potremo andare avanti assieme». E sarà la fine del governo Letta, dissidenti permettendo.
Il Cavaliere ha messo le cose in chiaro, dando un messaggio durissimo e fortissimo al premier, ma soprattutto ai suoi ‘franchi tiratori’: “Sarò io il presidente, sono annullati tutti i ruoli. Io ridistribuirò gli incarichi”. Sebbene pronto a riaccoglierli in famiglia, soprattutto parlando del figliol prodigo Alfano, deve esere chiaro che sarà un ‘gesto di clemenza’, perchè a Berlusconi proprio non è andato giù il «tradimento».
Alfano, Lupi, Quagliariello, Lorenzin e De Girolamo hanno votato la fiducia al governo provocando un clamoroso strappo interno e mettendo in difficoltà i piani futuri del Cavaliere sul piano personale, strettamente legato a quello giudiziario.
“Torno al mio posto e alla guida. Qual è il problema? Sono io? Se sono io dovete dirmelo” avrebbe ribadito Berlusconi per poi ricordare che il temporaneo appoggio ad Alfano nel ‘tradimento’ ha avuto il sostegno di «senatori che sono stati convinti perché avevano paura di tornare al voto».