Ad una settimana dal voto sulla sua decadenza, Silvio Berlusconi torna a parlare in pubblico e mostra come i giorni passati non siano serviti a stemperare.
L’occasione è la presentazione del libro di Vespa «Sale, zucchero e caffè» ed è il solito, energico, Berlusconi, quando parla di riforme sulla giustizia: «Colpo di Stato», «Stato non più democratico» «omicidio di un leader politico», sono i titoli del suo discorso.
Questa rabbia, questa protesta infinita, il Cavaliere vuole che sia trasmessa in ogni occasione anche dai suoi quando parlano alla gente, quando sono ospiti in tivù. La vera linea di Forza Italia è un’opposizione senza sconti, martellante, le cui regole stanno per essere messe nero su bianco su un apposito manuale: «I cittadini decidono cosa fare, quando sono sottomessi a un colpo di Stato», è la risposta a muso duro a Vespa, Polito e Cusenza che lo intervistano.
Opposizione, come fa Grillo? C’è interesse, tanto da aver confessato in privato (anche se in pubblico nega anche solo di averne parlato), che se il M5S metterà in moto la procedura di impeachment, Forza Italia «la appoggerà».
D’altra parte, la furia di Berlusconi contro Napolitano è evidente: «Di lui parlerò al prossimo libro…», premette per poi affondare: «Il fatto che io debba andare a parlare con degli assistenti sociali che mi dovrebbero rieducare è ridicolo per il Paese, e Napolitano dovrebbe darmi la grazia motu proprio», mentre su amnistia e indulto «non le faranno mai perché gioverebbero anche a me…».
Paolo Pradolin
[05/12/2013]
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