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Berlusconi fuori dal Parlamento. La giunta ha così votato

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berlusconi fuori parlamento

Per Silvio Berlusconi un’altra pillola amara: la giunta delle Elezioni e delle Immunità presieduta da Dario Stefàno (Sel) proporrà all’aula del Senato la mancata convalida dell’elezione di Silvio Berlusconi.
La proposta si fonda sulla legge Monti-Cancellieri-Severino che definisce indegno di vestire i panni del parlamentare chi incorre in una condanna definitiva.
La decisione è stata assunta a maggioranza in giunta con i voti favorevoli del Pd, Scelta civica, Sel e M5S e quelli contrari di Pdl e Lega.

La decisione della giunta è arrivata dopo una seduta pubblica in cui non c’era Berlusconi. Dopo sei ore di «conclave» la giunta si è espressa a maggioranza: 15 a 8 per la decadenza.

Tutto il Pdl si è pronunciato contro la «decisione politica» della giunta. Il senatore Giuseppe Esposito (Pdl) paragona la partita vista in giunta alla finale di coppa del Mondo: «Le partite sono interessanti quando non si conosce l’esito finale; in questo caso, invece, il risultato era già deciso da tempo e già si conoscevano i pregiudizi diffusi in mondovisione da tanti membri della giunta».
Per la senatrice Isabella De Monte (Pd), segretaria della giunta, invece: «Chi parla di verdetto politico ignora la legge. Il lavoro della giunta è stato scrupoloso e non certo animato da pregiudizio politico. Il capogruppo Schifani può prendersela con chi, come lui, approvò nella scorsa legislatura la legge Severino. Non siamo e non potevamo essere un quarto grado di giudizio ma, come parlamentari, abbiamo deciso solo sulla base delle evidenze».

Il provvedimento non sarà ratificato in automatico: ora dovrà seguire un altro voto sulla motivazione del dispositivo e poi la decisione passerà al presidente del Senato, Piero Grasso, che non oltre giovedì 24 ottobre deve fissare la data in cui il plenum dirà l’ultima parola sull’espulsione dell’ex premier da Palazzo Madama.

Per Silvio Berlusconi la carriera di parlamentare si trova davanti alla svolta più importante: con il voto segreto da una parte il Pdl spera di bloccare all’ultimo minuto la decadenza di Berlusconi mentre il Pd, senza trasparenza nell’urna, teme i ‘franchi tiratori’.

Una situazione analoga a quella del ‘93, quando l’autorizzazione a procedere contro Craxi fu bloccata dai voti coperti del Msi e della Lega.

Paolo Pradolin

[04/10/2013]

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