Il Pdl è finito, ha finito il suo ciclo. Il ‘nuovo’ corso si chiama Forza Italia. Silvio Berlusconi ha concluso una giornata storica ieri, non soltanto per il centrodestra ma, in qualche modo, per il governo presente e futuro.
Berlusconi riprende le redini del suo movimento, convoca un ufficio di presidenza, azzera all’unanimità tutte le cariche, annuncia il sostegno al governo (con l’incognita che bisognerà vedere come l’alleato si comporterà davanti alla sua decadenza) e risale in sella per accompagnare il rinnovamento al consiglio nazionale fissato per l’8 dicembre con il quale si ratificheranno queste decisioni.
Fino a tale data sarà il Cavaliere in persona ad assegnare le deleghe con un rimpasto fatto di molte facce nuove di sua fiducia. Il dato più significativo è che Angelino Alfano non è più segretario.
Il braccio destro dell’ex premier non ha aderito: il vicepremier e i quattro ministri hanno deciso di non partecipare all’ufficio di presidenza dopo un lungo incontro con lo stesso Berlusconi. «Il mio contributo all’unità del nostro movimento politico che mai ostacolerò per ragioni attinenti i mie ruoli personali è di non partecipare, così come faranno altri colleghi» ha dichiarato Alfano.
Ma alla fine l’ufficio c’è: tutti i ventiquattro membri di diritto hanno approvato il testo con cui si conferisce tutto il potere a Berlusconi.
Paolo Padolin
[26/10/2013]
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