Ritorna Berlusconi ed ha quasi lo smalto delle sue giornate migliori. Presentazione della nuova Forza Italia che corre per le europee, e tutti hanno occhi che brillano e sguardi di speranza, applausi, qualcuno grida: «Silvio sei un ciclone!».
Silvio Berlusconi inizia un po’ con la voce rotta dall’emozione, ma poi ritorna padrone della platea, torna fuori il suo carisma e riscuote simpatia e fiducia.
Si alza la giornalista di «Agorà» (Rai3). E gli chiede se l’intento della magistratura che l’ha condannato in via definitiva, impedendogli di candidarsi, fosse pure quello di avvantaggiare la sinistra.
Lui, prontissimo. Con una smorfia larga delle sue e poi facendo boccuccia e mimando, con la mano, l’atto di cucirsela. Quindi, con un soffio di voce: «Si ricordi cosa accadde durante Mani Pulite…».
Ovazione.
Iva Zanicchi lo osanna, Luciano Ciocchetti (ex Dc, ex Udc, molti voti nel Lazio) molla una pacca d’euforia a Clemente Mastella.
Anche Renato Brunetta annuisce e sembra dire sì, dai, va bene, possiamo rilassarci. Giovanni Galli, l’ex portiere del Milan, candidato nell’Italia centrale: «Lo guardi, il presidente: è un combattente formidabile. Questo non molla e non mollerà».
A Palazzo Fiano, la nuova sede del partito con i soffitti affrescati accanto a Silvio ci sono i cinque capolista: a parte Elisabetta Gardini, che guida la lista Nordest, gli altri uomini — Toti, Micciché, Tajani e Fitto — tutti con un contegno molto, molto seri.
Berlusconi parla sempre più sciolto e anche se non attacca il premier, piazza qualche bordata: «Quattro colpi di stato in quattro anni» e lancia il nuovo slogan: «Più Italia in Europa, meno Europa in Italia».
La battuta più bella della giornata?
Il Cav deve cominciare a scontare la sua pena attraverso il volontariato, e per non peggiorarne il regime dovrà astenersi da attacchi a quelli che continua a considerare i suoi torturatori. «La mattina vado davanti allo specchio e mi alleno dicendo “i magistrati sono belli, bravi e buoni”…»
Redazione
[18/04/2014]
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