Sono frasi forti, ma Beppe Grillo è sempre stato un provocatore. Dice quello che gli altri non dicono anche estremizzando, pèer questo milioni di persone lo seguono.
Beppe Grillo scrive nel suo blog «Se questo è un Paese» facendo riferimenti all’Olocausto, illustra il tutto con il fotomontaggio di una foto tristemente celebre: sul cancello di Auschwitz la scritta «Arbeit macht frei» («Il lavoro rende liberi») diventa «P2 macht frei».
Il testo del post parla degli italiani che non reagiscono e educano i figli a essere «indifferenti e servi», in un «Paese che vive nel fango», schiavo della P2, di Berlusconi e Dell’Utri e «dei loro luridi alleati di sinistra».
Renzi, nel post, è un «volgare mentitore assurto a leader da buffone di provincia». E il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è «un vecchio impaurito che ignora la Costituzione».
Frasi forti che provocano subito reazioni indignate. C’è chi, come il pd Emanuele Fiano, che afferma come Grillo «si schieri idealmente dalla parte di chi provocò la Shoah». Grillo «vellica i più biechi sentimenti antisemiti», oppure: «È un post di stampo nazista». Stefania Prestigiacomo (Forza Italia): «Vergognoso strumentalizzare la Shoah».
Beppe Grillo poi alla sera si presenta in un PalaLottomatica gremitissimo, per l’ultimo dei spettacoli prima delle Europee (anche se, visto il successo di pubblico e di incassi, starebbe valutando di aggiungere qualche data)e chiarisce.
«Ho preso un testo di Primo Levi perché è uno dei più grandi scrittori di sempre. Ma l’ho preso per onorarlo, per onorare i suoi insegnamenti. Lui diceva, mai abbassare la cresta, perché c’è sempre una shoah dietro l’angolo. E infatti c’è un sistema finanziario che sta facendo migliaia di morti, ma di cosa stiamo parlando? Ma la stampa depista».
Poco prima, aveva cominciato ringraziando Makkox «che lavora a Gazebo, quella piccola e bella trasmissione». Poi una battuta: «Provo invidia per Di Battista, che fa più gente di me nelle piazze». E l’ammissione: «Nel Movimento è entrato anche qualche stupidotto». Infine l’attacco a Renzi, «che è di un incivismo e di una cattiveria incredibile».
Redazione
[15/04/2014]
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