Beppe Grillo, il giorno dopo. Otto ore di vertice nella sede della Casaleggio associati, niente dichiarazioni ai giornalisti, un salto a tagliare i capelli e, alla fine, un video sul blog per commentare la caduta elettorale.
È un Beppe Grillo che appare stanco ma determinato, sorpreso in parte dal risultato. «Non è una sconfitta, siamo andati oltre la sconfitta. #vinciamopoi, sì #VinciamoPoi», dice ironizzando sull’hashtag creato come parodia al «vinciamonoi» urlato dal leader nelle piazze per settimane.
«Son dei numeri che non si aspettava nessuno — continua Grillo —, però noi siamo lì, siamo il primo movimento italiano, il secondo partito». Grillo rassicura tutti sul fatto che non molla («Certo che andiamo avanti») e attacca «generazioni di pensionati che forse non hanno voglia di cambiare, di pensare un po’ ai loro nipoti» e scherza ancora: «Intanto io mi prendo un maalox (sul sito un link al medicinale crea un piccolo caso, ndr) non si sa mai. Casaleggio, c’è il maalox anche per te, vieni qua».
I fondatori del Movimento hanno voglia di andare avanti, puntano verso il prossimo obiettivo (politico). Ora si devono stringere alleanze per avere un ruolo determinante a Strasburgo. E’ certo un incontro con Emmanuel Bordez, segretario generale del gruppo euroscettico Europa della Libertà e della Democrazia, e questo apre nuovi scenari: è possibile che i Cinque Stelle a questo punto virino su un gruppo da costruire insieme all’Ukip di Nigel Farage. Un gruppo con numeri consistenti, in modo da pesare di più sulle scelte del Parlamento.
Tra i partiti che potrebbero farne parte circolano i nomi dei polacchi del Kpn, dei cechi dell’Usvit, degli olandesi Christien Unie, dei lituani di Ordine e Giustizia. Nel mirino anche qualche movimento tedesco e finlandese.
Redazione
[27/05/2014]
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