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Banche ancora nella follia

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[24/11] banche ancora nella follia…
Leggete questa. Un imprenditore cede a fine luglio tutte le quote della sua società  ad altre persone, con debiti e crediti. Questa società  ha un fido presso una Banca Popolare dell'Alto Adige, a Mogliano Veneto, per un importo di 15.000 euro.

In uno di questi l'imprenditore è fidejussore. A fine settembre, dato che il fido è ancora scoperto (l'imprenditore è da anni buon cliente della banca stessa, con altri conti ed interessi) concorda con la banca un veloce piano di rientro.Il piano prevede tranche di circa 2500 euro mensili, in caso di mancato rientro da parte dei nuovi soci o di bonifici fatti da clienti.
Nel mese di ottobre, sul conto versa 600 euro, 1800 arrivano da un bonifico di un cliente. quindi il rientro è iniziato regolarmente.

il fattaccio ieri, di impostazione piratesca e decisamente in malafede da parte della banca e della sua direzione: si accorge che nella mattinata sono stati tolti dal suo conto personale, a sua insaputa, circa 13.000 euro.

Corre in banca a chiedere spiegazione e gli viene detto che la banca ha impugnato la fidejussione.
Non comprende come e perchè, gli vengono mostrate due lettere: la prima, datata 19 novembre (venerdì) chiede il rientro immediato del fido all'azienda ed al suo fidejussore entro un giorno!!!

Ma il giorno non passa nemmeno, lunedì 22 gli è stata spedita una raccomandata che lo avvisa dell'utilizzo della fidejussione e del prelevamento dal suo conto dell'importo, a compensazione del debito non suo.

Ovvio, la raccomandata, che non si sa ancora se sia stata poi spedita venerdì, lunedì non può essere ancora arrivata, tanto meno quella del lunedì stesso… Gli impiegati fanno muro di gomma, non fanno parlare con i funzionari che hanno deciso questa 'rapina'…

Restano le vie legali, resta il segnalare il fatto alle autorità , agli organi di controllo, ai media, ma intanto l'imprenditore si sente decisamente inerme verso il potere unilaterale della banca, verso la quale si era anche fatto parte diligente, ed è pure più leggero, improvvisamente, di tredicimila euro.

Quando si parla di problemi aziendali, di teorica disponibilità  da parte delle banche, non si tiene conto di queste situazioni, di carattere terroristico e piratesco, molto più frequenti di quanto non si creda, soprattutto da parte delle piccole banche.

E' giusto che la gente sappia, che gli imprenditori sappiano, ed evitino di lavorare con queste banche, prima sorridenti ed amichevoli, nell'acquisire il cliente, poi con metodi da terzo reich.

Tutto documentato, ovvio.

Dr. Gian Pietro Penso

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