Il tragico evento accade nella tarda serata del 7 gennaio al «Perrino» di Brindisi. Si tratta di un presidio dove, da quanto saputo, da settimane gli impianti degli ascensori hanno problemi di funzionamento creando disagi tra pazienti e personale. Un fatto così grave, però, non era mai successo.
Una donna incinta di 34 anni è arrivata in ospedale, presentava dolori lancinanti tanto che i medici hanno deciso di anticipare il parto cesareo programmato per il giorno successivo. La donna, secondo l’esposto presentato alla Procura, è stata trasportata in barella prima al nono piano poi al quinto dove si trova il blocco operatorio, ma il trasferimento è avvenuto attraverso un percorso esterno all’ospedale che ha allungato inevitabilmente i tempi e che, secondo i familiari, potrebbe aver compromesso le condizioni di salute del bimbo che stava per nascere.
Da stabilire attraverso l’indagine se qualche ritardo può aver influito sullo stato della donna e del feto, perchè, alla fine, il bambino è nato morto.
Il neonato è nato morto, e su questo la Procura ha aperto un’inchiesta e disposto il sequestro delle cartelle cliniche dopo la denuncia presentata dal marito della donna.
La Asl esclude qualsiasi tipo di correlazione tra la rottura degli ascensori e la gestazione. Sarà ora l’autopsia disposta dalla Procura a chiarire i dubbi e accertare eventuali responsabilità.
Nei giorni scorsi il direttore della Asl di Brindisi, Paola Ciannamea, aveva denunciato l’anomalo funzionamento degli ascensori parlando di oscuri «sabotaggi».