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Balotelli piange, parte del pubblico all’inizio critica De Laurentiis, ma alla fine è un grande Napoli

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Il Napoli è una grande squadra che non manca mai nelle grandi occasioni. Semmai si può distrarre nell’ordinario, ma ai grandi appuntamenti la squadra di Benitez arriva sempre puntuale e ben agghindata.

Il Napoli infatti ieri sera ha fatto un figurone, tanto da gettare nello sconforto il Milan e i suoi giocatori.
Balotelli piange, alla fine, ma la responsabilità della debacle non è solo sua.

Milan in campo con sulla trequarti un terzino come Abate e un giocatore fuori fase come Robinho. In panchina Pazzini, Montolivo, un Kakà debilitato, che ha potuto solo entrare nella ripresa, e il buon Saponara.

Balotelli è uscito bocciato e fischiato al 28’ del secondo tempo, tanto che è scoppiato in lacrime, ma vanno riconosciute tutte le attenuanti umane di una settimana difficile con varie pressioni private. Comunque, l’immagine emblematica di un Milan in difficoltà.

Esce invece alla grande il Napoli, guidato da un grande Higuain, ma finalmente anche grande orchestra come sognavano Benitez e il popolo azzurro in estate. Prima del match lo stadio si era diviso tra la curva B che, esagerando, criticava De Laurentiis per il mercato «povero» di gennaio e la tribuna che li fischiava. Alla fine, come sempre, la vittoria (la prima in rimonta quest’anno: un bel segnale) ha messo tutti d’accordo.

Le formazioni si sono schierate a specchio, con il 4-2-3-1, ma quello del Napoli era un modulo strutturato, con buone idee, tecnica e gambe molto toniche.
Improvvisamente il bel gol dell’esordiente Taarabt dopo appena 7’ di serie A che dà un’illusione di svolta alla partita.
Il Napoli non si butta giù, continua a tessere la sua trama e trova il pareggio dopo 4’ con Inler da fuori con deviazione decisiva di de Jong.

Il Napoli ha costruito la sua partita d’attacco pressando i difensori del Milan, non facendoli respirare ne’ ragionare. E’ stata una partita preparata perfettamente e davanti ci sono gli splendidi solisti di un’orchestra ben affiatata. Higuain, Hamsik, tornato ai suoi livelli migliori, e Insigne, con in mezzo un palo di Maggio, danno l’impressione di bucare la difesa rossonera quando vogliono.

Seedorf ha provato a cambiare le cose nella ripresa inserendo Kakà per Robinho, riportando Abate in difesa e alzando Emanuelson. Non aveva però fatto i conti con il suo capitano Mexès che sente forse il peso dell’età. Un lancio da trequarti di Inler fa fuggire Higuain, che di testa ha segnato comodo il 2-1.

La terza rete del Napoli era solo questione di tempo e infatti è arrivata quasi per inerzia al 37’: un’azione di facilità irrisoria sull’asse Hamsik-Callejon e tocco del Pipita libero e bello.

Balotelli, in mezzo, piange ed esce tra le lacrime, ma questo Napoli avrebbe fatto piangere chiunque.

Roberto Dal Maschio

[09/02/2014]

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