Roma – Milan è stata la prova d’appello, ovvero il ripristino della verità. I rossoneri, che venivano da una striscia positiva, al confronto con l’esame impegnativo, sono nuovamente caduti. E l’ambiente ne risente.
Il Milan in questo momento è composto da tante unità litigiose in campo e fuori. La caduta all’ Olimpico ha evidenziato il clima «tutti contro tutti», di cui Mario Balotelli è solo un tassello, il più effervescente, ma probabilmente non il più importante.
Balotelli ha mandato a quel paese i compagni e contestato l’allenatore, ma alla fine, è l’unico che parla schietto. Dietro di lui malcelate frustrazioni, comprese quelle dell’allenatore.
Balotelli che dice: «se le palle non arrivano devi andare a prenderle fuori dall’area», oppure «se ho avuto una sola occasione, forse ho sbagliato io, forse ha sbagliato la squadra» sembra proprio che ce l’abbia con il sistema di gioco di Clarence Seedorf, che si ostina a non mettergli a fianco Giampaolo Pazzini.
Ed ecco che la società non è contenta. Il silenzio di Silvio Berlusconi e di Adriano Galliani (ovviamente concordato), che continua, è più eloquente di tante dichiarazioni di circostanza. Da più parti si sente mormorare la verità su Seedorf: ormai ha praticamente perso il Milan.
Ieri Berlusconi, circondato dai cronisti all’hotel Michelangelo di Milano, ha ignorato (magari perché non l’ha sentita, magari perché ha preferito non sentirla) una domanda sull’allenatore.
E anche la non-risposta sull’operato di Seedorf di Barbara Berlusconi è una risposta: «No comment, sono valutazioni che non competono a me».
Roberto Dal Maschio
[24/04/2014]
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