La Procura di Roma avrebbe ormai le idee chiare: Aurelia Sordi, sorella di Alberto Sordi, di 95 anni, sarebbe stata raggirata ed ora nove persone starebbero per finire sotto processo.
Il pm Eugenio Albamonte, titolare di un procedimento per l’ipotesi di reato di circonvenzione di incapace ai danni dell’anziana donna, ha chiuso le indagini e notificato il relativo avviso agli indagati.
Si tratta di una serie di persone che gravitavano attorno alla famiglia Sordi, un autista, un avvocato, un notaio, e poi una badante, una cuoca, un giardiniere, due camerieri ed una
governante. Tutti indagati per circonvenzione di persona incapace o per ricettazione.
Sotto la lente d’ingrandimento vi sono le donazioni provenienti dal patrimonio di Alberto Sordi, cioè beni che vanno da un valore di 150 mila a 400 mila euro, per un totale di due milioni e mezzo di euro, equivalenti a circa il 20% del patrimonio che Aurelia ha ereditato dal fratello.
Il convincimento che Aurelia Sordi sia stata vittima di un raggiro, per la Procura, scaturisce, tra l’altro, da una perizia svolta in sede di incidente probatorio. Un collegio di esperti costituiti da uno psichiatra forense, da un neurologo e da un geriatra, ha accertato, nel giugno dello scorso anno, che l’anziana donna è incapace di intendere e di volere.