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ARSENALE SCIPPATO | Irruzione dei ragazzi 'Morion' e 'Rivolta' al Magistrato alle Acque

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VENEZIA – Una cinquantina di persone hanno occupato la sede del Magistrato alle Acque di Venezia. E' accaduto ieri, poco dopo le 13, quando 50 attivisti dei centri sociali “Laboratorio occupato Morion” e “Rivolta” sono entrati nella sede del Magistrato alle Acque ed hanno esposto dai balconi, che si affacciano su Rialto, uno striscione con la scritta nera “Giù le mani dall'Arsenale, giù le mani dalla città “.Un chiaro monito che ha accompagnato la manifestazione, durata circa un'ora, per protestare “contro lo scandaloso blitz del governo e del Consorzio Venezia Nuova che hanno strappato l'Arsenale alla città ” come ha riferito il portavoce dei centri sociale Tommaso Cacciari. “Bene che sindaco e giunta si dicano indignati – avrebbe sottolineato Cacciari – ma non basta: noi ci batteremo per tutti i 60 giorni che restano per l'approvazione definitiva del decreto e perchè successivamente l'Arsenale divenga patrimonio di tutti”.

La più grave conseguenza del passo indietro del Governo sul trasferimento delle competenze sull'Arsenale di Venezia al Comune sarebbe l'impossibilità  del recupero della parte monumentale del complesso. E' la denuncia fatta dal sindaco, Giorgio Orsoni. “L'operazione di agosto – spiega – era fatta a salvaguardia di un bene di rilevanza mondiale. La norma che ci sottrae le aree più redditizie dell'Arsenale, al contrario, butta per aria il piano industriale della società  incaricata di realizzare l'intervento e questo rende impossibile il recupero. A fronte delle giuste esigenze di organizzazione del cantiere del Mose, credo dunque che si possa
convenire siano più importanti le esigenze di recupero del bene. E, al riguardo, sono convinto che queste esigenze possano essere messe insieme, senza nessun problema, ai sensi della legislazione vigente, con il trasferimento della proprietà  dell'area al Comune e il rinnovo della concessione ai soggetti che operano in Arsenale”. Al contrario, per Orsoni “qualche legale dello Stato la pensa in modo diverso e ci troviamo di conseguenza a combattere sempre con i cavilli”.

La questione dell'Arsenale, per il sindaco di Venezia, è solo “a margine” di un problema più ampio, che coinvolge l'intero tema della città . “Stanno accadendo cose – ha esordito – che francamente lasciano perplessi tanti veneziani, in particolare noi della Giunta, che abbiamo le responsabilità  maggiori sul governo della città “. Il riferimento di Orsoni è rivolto al tema dei finanziamenti, riguardo cui il sindaco ha ricordato che “a luglio 2011 il Comitatone ha
assegnato alla città  più di cinquanta milioni, il 15 per cento del finanziamento di 630 milioni per il Mose, dei quali non abbiamo saputo più nulla. Gli stanziamenti delle due somme erano collegati, tant'é che il mio voto favorevole alla delibera era condizionato ai soldi per la città  e, di conseguenza, se adesso arriva solo il finanziamento per il Mose, questo è in sostanza illegittimo”. Non che il primo cittadino sia contrario alle barriere mobili, sia ben chiaro (“Non ho nulla contro la realizzazione di un'opera di grande importanza per la città  e che quindi deve essere completata”). Ma Orsoni specifica che “nel progetto generale del Mose erano previste non solo opere di compensazione, 600 milioni dei quali non abbiamo visto nulla, ma anche il collegamento con i finanziamenti per la legge speciale. Perché avere una città  difesa in maniera straordinaria dalle acque alte che però va a fondo perché rive e campanili crollano non serve assolutamente a nessuno, salvo a chi ha fatto un'opera di ingegneria straordinaria, perché dietro ad essa c'é il vuoto”.

Soldi, dunque, quelli su cui Orsoni sta insistendo in maniera particolare col Governo. “C'é stata – spiega – tutta una serie di promesse, fin da luglio, quando il viceministro Ciaccia mi disse che, entro settembre, questi soldi sarebbero non solo stati assegnati, ma anche pagati. Non avendo visto nulla al primo di ottobre, ho chiamato il viceministro e mi ha ribadito che era questione di giorni, ma sono ancora qui in attesa. Il tema dei 50 milioni, per noi, è essenziale, perché, non
avendoli in cassa, non solo andremo fuori dal patto di stabilità , ma forse metteremo a rischio anche l'equilibrio di bilancio e il problema che ci è imposto dallo Stato si riverserà  sui cittadini. Per cui deve essere chiaro, come ho detto anche in Giunta, che faremo di tutto per portare all'interesse mondiale l'assoluta disattenzione del Governo nei confronti di una città  come Venezia che, nei confronti della comunità  nazionale, è in forte credito per quel che è e per quel che fa”.

MOnica Manin
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[13/10/2012]


titolo: ARSENALE SCIPPATO | Irruzione dei ragazzi 'Morion' e 'Rivolta' al Magistrato alle Acque
foto: ARSENALE DI VENEZIA (REPERTORIO))


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